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THE INVITATION regia di Karyn Kusama

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GianniArshavin     7½ / 10  30/05/2017 14:27:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dopo l'orrido Jennifer's body (2009 - USA) marchetta commerciale prodotta allo scopo di lanciare la cartonata Megan Fox, Karyn Kusama rinsavisce con questo The invitation, thriller/horror ambiguo e sottilmente inquietante.
Will ed Eden sono due ex coniugi che, dopo la morte del loro figlioletto per un incidente domestico, decidono di separarsi perché incapaci di restare insieme nel dolore. Due anni dopo Will e la nuova compagna ricevono un invito dalla ex moglie di lui per un party-rimpatriata nella loro vecchia casa in cui ora vive col nuovo, particolare, fidanzato. Quella che dovrebbe essere una normale cena fra amici di vecchia data nasconde invece qualcosa di impensabile.

Davvero ben fatto e interessante questo The invitation, film dai rimandi polanskiani che coinvolge dal primo all'ultimo minuto. L'opera si divide in due tronconi ben distinti: il primo che fa da introduzione, presenta i personaggi, mostra alcuni piccoli indizi che potrebbero sia far presagire l'orrore più totale sia la psicosi di un protagonista che non ha ancora superato il lutto e la perdita del figlio. Il secondo svela la reale natura del mistero che avvolge i due padroni di casa e i loro strani amici.
La prima metà di visione è lenta e metodica, insinua il dubbio nella mente dello spettatore e del protagonista Will, con cui ci troveremo a condividere la sensazione di perenne disagio e insofferenza, in un clima di sospetto in apparenza ovattato e cordiale ma che sembra nascondere "qualcosa di sbagliato"; la prima ora, che molti hanno indicato come noiosa ma che io ho trovato sensazionale, è un continuo crescendo di paranoia, dubbi, smentite e paura, la paura di qualcosa che sembra esserci ma che nessuno pare notare, tranne il lacerato personaggio interpretato da Marshall-Green.
Nel secondo tempo la verità viene a galla, il film sveste gli ambigui panni portati fino a quel momento e palesa l'amara realtà dei fatti, non deludendo nemmeno nel climax finale e confermando la grande vena alla regia della Kusama. La conclusione quindi, sebbene non sbalorditiva, colpisce e, negli ultimi 10 secondi, ha anche del puro genio.

Tecnicamente la pellicola è curata, ha una fotografia calda che col trascorrere dei minuti diventa opprimente, una regia attenta ed un cast preparato e efficace nel tratteggiare anche i personaggi minori.
Fondamentalmente l'unico difetto che ho riscontrato in quest'ottimo lavoro è uno snodo narrativo molto forzato, che un po' indebolisce la bomba finale; fortunatamente si tratta di una piccolezza non cosi grave.

The invitation dunque è un lavoro di classe, ambiguo e sottilmente sinistro come solo i grandi horror nella tradizione polanskiana sanno essere. Consigliato a tutti quelli che apprezzano prodotti intelligenti che richiedono tempo e attenzione da parte dello spettatore.