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JUKAI - LA FORESTA DEI SUICIDI regia di Jason Zada

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Spotify     4½ / 10  28/06/2021 06:42:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
--- PRESENTI SPOILER ---

Scadente thriller a tinte horror incentrato sulla nota foresta di Aokigahara, nota al mondo come la foresta giapponese dove molta gente si suicida.

L'idea di partenza, ossia ambientare un horror a Aokigahara non era affatto male, anzi, nessun regista prima ci aveva mai pensato. Il problema però, è che la pellicola finisce per rivelarsi l'ennesimo prodotto del genere basato sui soliti cliché, soliti personaggi e soliti finali. Insomma, quella che poteva essere un'idea originale, diviene la classica minestra riscaldata.

La trama vede protagonista Sara, che riceve la notizia della scomparsa della sorella gemella Jess, abitante a Tokyo e avventuratasi nella foresta di Aokigahara, con l'obiettivo di togliersi la vita. Sara però non crede che la sorella possa essersi spinta a tanto e così, parte per il Giappone con l'intenzione di addentrarsi nella foresta e recuperare Jess. Nel cammino, Sara verrà affiancata da Aiden, un strano uomo che tenterà di aiutarla. Ma la foresta ha in serbo cattive sorprese.

Dunque, come detto, l'intuizione di base non era sbagliata e poteva venirne fuori qualcosa di interessante. Ma il film scade rapidamente, diventando tra l'altro pure abbastanza noioso.

La caratterizzazione dei personaggi è banalissima: "Sara" è la classica ragazza americana pronta a salvare la sorella con la quale ha condiviso il solito trauma infantile. Come da copione, all'inizio è sicura di entrare in un posto come quello della foresta, poi inizia ad andare mentalmente in confusione. E come se non bastasse, inizia a dubitare anche di "Aiden". Questi invece, è il classico tizio che per provarci con Sara, prova a darle una mano nella ricerca della sorella fino a quando, non si rivela il tipico nemico della situazione. Insomma, tutto molto scontato.

Il ritmo è blando, la pellicola procede lenta, senza grandi sussulti. Per di più, ci sono tante sequenze ripetitive, ridondanti, che non fanno altro che abbassare ulteriormente la già poca suspense presente.

Di scene paurose nemmeno una, al massimo si conta un jumpscare che però non giova di certo all'economia della pellicola.

Il finale lo si intuisce circa a metà film. Non serve dire altro.

Anonima la colonna sonora.

La sceneggiatura è convenzionale e priva di momenti significativi. La storia è tutta una continua ricerca che non porta mai a nulla e che alla fine finisce per annoiare. Pochissimi e scontati i colpi di scena, piazzati oltretutto nel finale per tentare di dare una sterzata alla trama, ma senza successo. Personaggi delineati secondo i cliché del genere ed in più, non si riesce a capire la reale utilità di "Aiden". I dialoghi sono monotoni, tediosi, rallentano ulteriormente la pellicola.

Prova totalmente anonima di Taylor Kinney, non dona niente al film. L'attore si limita a fare il compitino, ma è insulso, non trasmette nulla.

Alcuni lati positivi ci sono: la scenografia è sicuramente suggestiva ed è grazie ad essa che nel film pervade una leggera atmosfera. La fotografia anche non è affatto male e funziona specialmente nelle scene in notturna, dove le immagini assumono delle belle tinte blu.

Gli effetti speciali sono fatti bene, non aggiungono gran che al film, ma per lo meno sono credibili.

Discreta la recitazione di Natalie Dormer che, malgrado è diretta male, riesce a dare al personaggio di "Sara" un minimo di carattere. Più che altro, sono riuscite le espressioni e anche le movenze sono buone. Un po' meno l'interpretazione dei dialoghi.

Conclusione: un thriller/horror che poteva riservare qualcosa di buono, ma che si incarta su se stesso. Ho visto di peggio, ma questa pellicola è totalmente vuota