caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

SHERLOCK - L'ABOMINEVOLE SPOSA regia di Mark Gatiss, Steven Moffat

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
JohnRambo     4 / 10  13/01/2016 18:09:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un'altra delusione. Non c'è nulla da fare: nessun regista a parte Guy Ritchie, avvalsosi dell'eccellente Robert Downey Jr., ha saputo "ricreare" la figura del grande detective senza passare sopra gli scritti di Conan Doyle, fermorestando che il migliore Sherlock di sempre è stato impersonato da Basil Rathbone e Jeremy Brett, senza dimenticare che un grande Holmes potrebbe essere anche Hugh Laurie, già interprete del geniale ed eccentrico Dr. House.
A parte che la serie "Sherlock" non mi ha mai avvinto per il modo molto arbitrario di gestire gli episodi, inclusa l'alterazione di tutti i caratteri fondamentali (da questo punto di vista mi pare un po' più attinente la riproposizione fatta con "Elementary", Watson-donna a parte), troviamo le stesse concessioni in questo film di 90 minuti che però sembra durarne 900. Fra l'altro gli attori che interpretano i due caratteri principali sono molto bravi, in particolare Benedict Cumberbatch è perfetto sul piano fisico, mentre Martin Freeman non può che ricordare, coi baffi, il Dr. Watson del 2000: come dire, risorse sprecate! Sherlock viene tratteggiato (colpa del regista o dell'attore?) in modo eccessivo e banalizzante, sempre arrabbiato col mondo, arrogante, superficiale, scontroso, in preda a visioni prive di senso a causa dell'uso eccessivo di droga, mentre Watson è un semi-isterico che tutto ha fuorché la discrezione dei suoi racconti. Mary Morstan, Mycroft Holmes, l'ispettore Lestrade, per non parlare del personaggio di Moriarty (interpretato da un insulsissimo attore) presentano tutti gli stessi eccessi ed alterazioni, imperdonabili per chi è affezionato alle figure caratterizzate da Conan Doyle in modo peraltro molto preciso ed inequivocabile. Secondo me c'è qualcosa di bacato nella concezione che il regista e lo sceneggiatore hanno degli scritti, oppure hanno ceduto troppo alla moda di oggi che richiede protagonisti poco carismatici, "deboli", sopra le righe e bisognosi d'aiuto.
Infine, la storia: inutile dire che NON si capisce nulla dall'inizio alla fine del film; la soluzione viene spiattellata di botto senza permettere allo spettatore di seguire il detective durante le indagini; il racconto è pieno di dialoghi inutili e riflessioni allucinanti e di nessun aiuto. A proposito, e le indagini? Praticamente inesistenti. E non bastano ad alzare il voto i riferimenti frequenti ad altre avventure del detective ("Cinque semi d'arancio" e "L'interprete greco" in particolare), nonché qualche occasionale battuta presa dai manoscritti.
Insomma, è giusto che i cultori del detective lo vedano questo film (non appena possibile proverò a dare un'altra chance), ma tutti gli altri scelgano qualcos'altro. Con l'offerta che c'è in giro, non avranno molti problemi.