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REVENANT - REDIVIVO regia di Alejandro Gonzalez Inarritu

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david briar     6½ / 10  25/01/2016 22:57:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non ho mai amato alla follia il cinema del dolore insistito e manieristico di Inarritu, pur apprezzandone diverse caratteristiche. "Babel" aveva montaggi alternati e paralleli talmente belli da far perdonare tanto del narcisismo e della freddezza del suo autore;21 grammi era un film debole, e urticante per la disfunzionalità con cui era montato;Biutiful aveva un Javier Bardem divino che dava un senso all'intera operazione, decisamente troppo esagerata e ricattatoria;Birdman forse era il suo film meno imperfetto, coinvolgente e denso di cinema, ma una serie di finali non totalmente convincenti contribuiva a farlo sembrare un esercizio di stile bello da vedere ma col senno di poi non molto incisivo.

E di "Revenant" che dire? C'è chi ha parlato di porno-dolore, definizione che forse si potrebbe dare anche per la "politica d'autore" di Inarritu. Il messicano dirige il suo film più estenuante e commerciale: estenuante per la via crucis a cui sottopone il protagonista e gli spettatori con lui, e commerciale per un soggetto scarno, canonico, con elementi visti mille volte in mille altri contesti diversi. Il che non è un difetto in senso assoluto, ma in questo caso lo è, perchè tutto è molto superficiale e comune, con momenti che addirittura ricordano "Il grinta" dei Coen o tanti altri film recenti. Il finale non mi ha totalmente convinto, forse sottilmente paradio*, come anche il ruolo di Di Caprio(l'unico veramente gratuito della sua carriera) che fatto almeno 10 performance superiori a questa. Tom Hardy stavolta funziona decisamente meglio, fisico, incisivo e perfetto nel solito ruolo visto e rivisto di cattivone coatto che fa solo i suoi interessi.
Vista la totale delusione verso la sceneggiatura, per salvare il film punto sull'aspetto tecnico, a tratti roba da masturbarsi veramente: a parte una soundtrack che non lascia segno, dalla fotografia di Chivo ai costumi, fino alla realizzazione di orsi e carcasse(la sequenza dell'orso è l'unica veramente memorabile) e a long take molto complessi, soprattutto all'inizio, probabilmente ricalcato dall'importantissimo e influente sbarco di "Salvate il soldato Ryan".

Tuttavia, l'impressione generale è quella di troppa forma e poca sostanza,poca funzionalità e tanta pomposità, magari impressionante ad una prima visione, ma fine a se stessa se si fa un minimo di ragionamento post-visione. Inarritu,per me,è un regista di grande talento al servizio di soggetti discutibili. Impossibile non riconoscere come sia ormai uno dei registi più importanti, un altro paio di maniche è essere totalmente sicuri della sua sincerità..