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REVENANT - REDIVIVO regia di Alejandro Gonzalez Inarritu

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Spotify     8 / 10  24/01/2016 01:58:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ho atteso con tanta ansia l'uscita di questo film, non vedevo l'ora di andarlo a vedere e così la settimana scorsa ne ho colto subito l'occasione. Beh, che dire, è un gran film, soprattutto tecnicamente, si avvale di mezzi all'avanguardia e di un cast stellare. Inarritu in fin dei conti gira si, un revenge movie, però penso che a tale filone, con questo lavoro, qualcosa aggiunge, specialmente in ambito prettamente tecnico ma anche morale, vedi ad esempio il finale. Leo DiCaprio, il quale ci aveva lasciato con la spettacolare interpretazione di Jordan Belfort in "The Wolf of Wall Street", ritorna con un'altrettanto sublime interpretazione, quella di Hugh Glass, un cacciatore esperto che si ritrova dopo una tragica concatenazione di eventi a vagare da solo in un ambiente ostile, costretto ad affrontare indicibili sofferenze. E pensare che quello che gli succede, è successo nella realtà ad un uomo (poi ovviamente nel film è tutto molto romanzato). Penso che se stavolta non gli danno l'oscar, allora non lo vincerà mai più, una recitazione sua, a questi livelli, l'ho vista solo in "The Aviator". Praticamente non parla quasi mai, in 150 minuti parlerà si e no per mezz'ora scarsa. Ma è proprio questo il bello signori e signore, che tutte quelle espressioni di sofferenza che fa, quegli sguardi spenti e glaciali, fanno si che non serva che parli. E' praticamente perfetto, riesce a descrivere una scena intera con una semplice smorfia di dolore. Davvero non so come abbia fatto, e non vorrei sbilanciarmi, ma mi sento di dire che questa è una delle migliori recitazioni a cui ho mai assistito. Riesce a trasmettere ogni sofferenza allo spettatore, ci fa provare quello che prova lui, e poi ogni movenza è assolutamente perfetta. Mamma mia, che attore che è questo qui! Riguardo Tom Hardy, i più sentiti complimenti, grandissima prova. E' si il classico antagonista della situazione, però mi son piaciute tantissimo le sue faccie, perfide e meschine. Un vero bastardo. Straordinaria l'interpretazione dei dialoghi e perfetti persino i movimenti. Magari resta un po' in penombra solo perchè davanti c'è un mostro sacro come DiCaprio, ma è davvero bravo. L'ambientazione è qualcosa di indescrivibile, non sembra neanche un posto realmente esistente per come è stata realizzata. Inarritu ci fa sentire il freddo glaciale, ci fa capire in maniera molto semplice come la vita in un posto del genere possa finire da un momento all'altro. La neve è sempre costante, non da un attimo di tregua al nostro protagonista e le montagne racchiudono un'aura di morte. Poi, esteticamente, è una location mozzafiato, non c'è altro da dire. Colonna sonora portante, le sonorità, molto tristi e malinconiche, sottolineano la sofferenza del protagonista. Bella e azzeccata. La fotografia è altrettanto stupefacente, particolare in quanto è caratterizzata dalla luce naturale, ed infatti in certi punti si può facilmente notare. I toni sono bluastri, artici, gelidi e glaciali. Ovviamente si sposa benissimo con la scenografia ed è stata usata sapientemente da Inarritu. La regia è quasi sublime, giustamente candidata all'oscar. Il regista messicano ci trasporta letteralmente all'interno della pellicola, ci fa respirare l'aria, in alcuni momenti sembra proprio che ci troviamo su quelle favolose montagne, accanto a DiCaprio. La scena iniziale dell'attacco degli indiani è realizzata divinamente (per caso a qualcuno non ha ricordato la sequenza iniziale di "Salvate il Soldato Ryan"?), non viene tralasciato nessun dettaglio e il tutto risulta estremamente credibile anche per via di un montaggio frenetico ma eccezionale (come lo è d'altronde in tutto il film). Poi c'è la sequenza orso vs Hugh Glass, letteralmente da orgasmo multiplo. Una delle migliori scene della storia del cinema degli ultimi 20 anni, credibilissima e per niente pompata. E' un momento drammatico, molto crudo e abbagliante allo stesso tempo. Altro gran episodio di pregia fattura è il finale, l'intera caccia nei boschi e il successivo epilogo, tutto perfetto. E poi Inarritu ci manda anche un messaggio molto importante, non originale, ma ugualmente giusto (vedi spoiler). Direzione degli attori eccellente, tutti resi verosimilissimi, Hardy cattivissimo, DiCaprio, per quanto sia bravo lui, è diretto magistralmente, il director ci fa sentire addosso tutta la sua sofferenza. Inarritu poi usufruisce bene anche degli indiani. La suspense, nei momenti in cui deve esserci, si sente sempre, tante le inquadrature che creano tensione. Il regista si dimostra abilissimo con i generi: quello che crea è un western molto moderno, ma lo è molto di più di quanto vorrebbero esserlo pellicole come "Il Grinta" dei Coen o "Django" di Tarantino. Gli stilemi son quelli, anche se rivisitati, ovviamente. Comunque è presente anche il drammatico (come da copione), il thriller per via della densa suspense e infine il genere avventuroso, specialmente per via dell'ambientazione. Ora passiamo al ritmo, e qui il discorso si fa complesso: la prima ora è scorrevolissima, un sacco di scene stupende, narrazione spedita, tensione, grande montaggio, continue inquadrature sui fantastici paesaggi, sui quali il director ha puntato molto ecc ecc... Però poi, con l'avvenire della parte centrale, la pellicola subisce un repentino calo, e purtroppo devo ammetterlo ma sopraggiunge la lentezza. Questo però, almeno secondo me, per gran parte non è proprio colpa dell'Inarritu regista, quanto dell'Inarritu sceneggiatore, perchè il problema è che in questa fase, non succede proprio niente, solamente una serie di scene che fungono da riempitivo e basta, come ad esempio le infinite camminate o i momenti trascorsi con l'indiano. Non c'è mai una sequenza veramente significativa e per arrivare ad una svolta bisogna attendere i 20 minuti conclusivi. Confesso che mi sono annoiato un po'. E comunque anche registicamente, il regista non è esente da colpe, in quanto, in tale frangente, si limita solo e troppo a mostrare la scenografia e basta, nient altro. Davvero un peccato perchè nei primi 60 minuti la pellicola era un masterpiece. La sceneggiatura, è appunto l'anello debole dell'opera. Oltre ai difetti sopra citati, presenta varie scelte discutibili, come ad esempio a cosa sono serviti realmente gli indiani e appresso a loro tutta la storia della figlia del capo di questi. La stesura dei personaggi è così e così, non eccessivamente approfondita. Di poco rilievo anche le visioni che ha lui della moglie defunta. I dialoghi non sono male ma neanche nulla di eccessivamente clamoroso.

Conclusione: è una pellicola davvero bella, visivamente maestosa e con un duo di attori fenomenali. Però, a causa della lentezza e la monotonia nella parte centrale, lo rendono per me un capolavoro mancato. Comunque consiglio caldamente di andarlo a visionare.

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