andreapau 7½ / 10 04/01/2016 03:11:30 » Rispondi Torna uno dei Woody Allen che preferisco (ma non il migliore), quello che "si sposta (un po') per farti vedere il film" I dialoghi sono quindi meno autoreferenziali e isterici, la regia, la fotografia e la recitazione si vedono meglio. Il protagonista è meno alter ego e la sua compagna di scena non è una proiezione tipicamente Alleniana. E si torna al "caso" (già protagonista di MatchPoint), come motore e variabile impazzita della vita. A tutto dispetto degli intellettualismi imbriglianti e della filosofia (spicciola), mai tanto inadeguata e poco determinante. Nell'azione nuda cruda e crudele, un uomo alla deriva ritrova il gusto della vita fino a diventarne schiavo, rinnegando la sua essenza nichilista