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IL PONTE DELLE SPIE regia di Steven Spielberg

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Spotify     8 / 10  09/01/2016 20:05:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La nuova fatica del buon Steven alla regia è un prestigioso ed elegante thriller ambientato durante la guerra fredda. Avevo grandi aspettative per questo film, date ovviamente da diversi fattori come Tom Hanks, ovviamente la firma del cineasta di Cincinnati e infine una trama che in quanto ad originalità spicca. Mi è piaciuto, il director mette in scena una storia molto credibile, curando come al solito tantissimi particolari per rendere la vicenda più reale possibile. Non mi è sembrato il solito Spielberg comunque, intanto la sua è una regia molto più confezionata, meno appariscente rispetto ad altri suoi lavori, e inoltre anche la storia, anche se, ripeto, è presso che originale, non è al tempo stesso una cosa mai vista prima. Penso che il regista abbia voluto fare un'opera andando più sul sicuro e non improvvisando come suo solito. Per far capire meglio ai lettori, faccio il paragone con "Salvate il Soldato Ryan", il quale è sicuramente l'ennesima pellicola sulla seconda guerra mondiale, però grazie ai primi 20 minuti iniziali e ad una serie di altre scene particolari, io lo ritengo uno dei film più originali del genere. Ma nonostante tutto ciò non voglio dire che qui il regista si adagia sugli allori, assolutamente no, da ancora una volta una prova della sua abilità dietro la cinepresa, come ad esempio nella scena dell'abbattimento aereo, ipnotizzante per quanto è reale, da far ruotare gli occhi. O ancora delle fantastiche inquadrature durante il finale sul ponte per non parlare della grandiosa ricostruzione della Berlino della guerra fredda. Insomma, si sente la mano del regista esperto qual'è Spielberg solo che rispetto al passato è fa una direzione più trasparente. Con questa pellicola il regista, per una volta, a differenza di tanti altri, non ci mostra la solita america buona e giusta, ma, in questi casi, spietata e cinica. In realtà alla presunta spia gli viene affidato l'avvocato solo perchè era necessario, ma il suo destino era stato deciso fin dal primo istante. Poi naturalmente anche la Russia non è benevola, insomma questa è una pellicola dove non ci sono ne buoni ne cattivi, è tutto un gioco di accordi e di situazioni che provocano vantaggi sia per una parte che per l'altra. Direzione fantastica degli attori, il grande regista non poteva scegliere di meglio, fa calare tutti quanti a proprio agio nei rispettivi ruoli, li rende estremamente credibili. Grande anche la caratterizzazione, ogni personaggio ne ha una personale, l'avvocato è molto buono e disposto a fare sempre la cosa giusta mentre la spia russa è imprevedibile e misteriosa. Atmosfera splendida, si respira proprio l'aria del "conflitto" che imperversava a quel tempo, e il tutto raggiunge i picchi più alti quando l'azione si sposta nella capitale tedesca dove il caos che regnava allora è descritto magistralmente da Spielberg che ci mostra persino gli attimi della costruzione del muro, per non parlare poi delle differenze, evidenti, mostrateci tra la parte ovest e la parte est. Belle anche le scene di conversazione tra i diversi protagonisti, le quali fanno trasparire una certa eleganza. Non mancano scene di tensione, fatte molto bene e rese inaspettate. Spielberg infatti si dimostra abilissimo a miscelare tanti generi in questo suo lavoro: c'è appunto il thriller che è il genere predominante, lo spionaggio, il drammatico ovviamente e anche lo storico che appunto non fa solo da sfondo, ma è ben rappresentato. La vicenda è raccontata sapientemente, la narrazione è molto solida e riserva tanti ribaltamenti di fronte, forse a volte è un po' contorta e presenta momenti che fungono da riempitivo, come ad esempio la sequenza della giacca, però complessivamente funziona e ne viene fuori un ritmo che non fa assolutamente pesare le 2 ore e 20'. Funzionano benissimo anche quelle poche sequenze che fanno ridere, quadrano bene. Molto buono il montaggio, in alcuni punti quasi non si percepisce. Il finale è tra i momenti migliori, ho respirato tanta suspense, anche se in fin dei conti sapevo come sarebbe andato a finire. Qui si sente la mano del grande director, tutto perfetto: dall'illuminazione molto bassa sul volto dei soggetti per creare più atmosfera fino alle inquietanti inquadrature sui cecchini passando per l'attesa estenuante sulle sorti di "Prayor". Il cast è di autentici mostri: Tom Hanks clamoroso, una delle migliori interpretazioni che gli ho visto fare, con un'espressione descrive un'intera scena. Ottima l'interpretazione dei dialoghi. Intenso e passionale, un attore con la A maiuscola. Strepitoso anche Mark Rylance, attore che mi era sconosciuto, comparirà una mezz'oretta in tutto, ma è davvero perfetto. Grandiose le espressioni e già è diventato cult il suo "servirebbe?". Bravi anche tutti gli altri attori di contorno. Fotografia spaziale, splendide tinte bluastre volte a sottolineare il freddo di Berlino e in generale la tensione che regna durante lo svolgersi della storia. Scenografia incredibile, ricostruita in modo capillare, bellissima la Berlino devastata dal caos della guerra fredda, per non parlare del ponte. Belle le musiche anche se si sente che non sono le solite di John Williams. La sceneggiatura non è in classico stile fratelli Coen, è più "seria" senza improvvisazioni grottesche o esplosioni di violenza. Fatto sta che resta un ottimo screenplay, pieno di colpi di scena, un esemplare impianto narrativo e una gran rivisitazione dell'intero contesto storico in cui è ambientata la vicenda. Dialoghi a volte un po' confusionari e forse anche ripetitivi ma si tratta di episodi isolati, complessivamente sono ben scritti e riusciti, anche quelli più simpatici. Ottima la stesura dei personaggi. Ogni tanto c'è qualcosa che viene approssimato.


Conclusione: ottimo film di un regista che riesce ancora a stupire, uno spy-thriller molto raffinato, ben girato e rappresentato da attori strepitosi. Uno dei migliori lavori di Spielberg. Un 8 stiracchiato.