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IL PONTE DELLE SPIE regia di Steven Spielberg

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Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki     7½ / 10  05/01/2016 19:19:15 » Rispondi
Tralasciando il periodo che sta in mezzo tra Munich e Lincoln, la maturazione dell'ultimo Spielberg è davvero notevole, dall'eleganza formale aulica un po' demodé ma per questo affascinante, un rigore stilistico che rimembra le spy story di Pollack e Zinnemann, una retorica sempre più avulsa dalla narrazione, americanista al midollo, innegabile, Spielberg lo sarà perennemente ed è un cinema che confronto alle piacevoli baracconate Jurassic Park, Indiana Jones rischia di confinarsi davvero al suolo americano, di non incontrare quell'interesse, coinvolgimento o partecipazione dal pubblico extra-americano.
Diviso in 2 parti, nella prima si fa spazio Rylance tra gli inospitali tribunali americani, sviluppa il rapporto tra Abel e Donovan, nella 2° c'è un innalzamento del ritmo inoltrandosi in perfetto clima spy story, ottima la scelta di arricchire di ironia (Coen) e alleggerire i tempi di una sceneggiatura che per quanto solida un po' stanca, musiche di Newman meno solenni di quelle del fido Williams, anche meno invasive, infine già accennato Mark Rylance lavora oltre che di accenti (non so se salvati dal doppiaggio), anche di misura disegnando nel suo viso quei caratteri che le conferiscono dignità e compostezza.