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IL PONTE DELLE SPIE regia di Steven Spielberg

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Invia una mail all'autore del commento williamdollace     8 / 10  17/12/2015 11:42:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Epica americana, filtrata dalle atmosfere plasmate di Kaminski, e capitanata da un uomo [Tom Hanks immenso], un essere umano, che se ne fa istituzione e costituzione, che non potendo rappresentare il suo governo rappresenta solo se stesso davanti a se stesso, non importa quello che dicono gli altri "tu sai quello che hai fatto, tu lo sai".
Il ponte delle spie è solo un luogo geografico, ma la geografia di Donovan è ovunque si possa guardare l'immagine di se stessi ritti dopo essere caduti, senza abbassare lo sguardo, senza voltare (e voltarsi) la schiena.
Spielberg ridisegna i confini della frontiera americana riportandoli alla Costituzione, sulla linea di partenza, sulla porta di casa di un uomo che se ne fa carico, con la propria famiglia (casa, sì, importantissima, e ancora famiglia, non a caso), perché non c'è patria senza uomini, perché non c'è casa senza famiglia, perché non c'è umanità senza esseri umani.