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LOVE (2015) regia di Gaspar Noč

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76mm     4 / 10  02/05/2024 15:31:51 » Rispondi
SPOILER
Quelle poche anime pie che nel 2015 non avevano ancora scoperto l'esistenza dei siti porno gratuiti si saranno senz'altro scandalizzate nel vedersi spiattellare in faccia (letteralmente) tutto questo sesso non simulato.
Il vero problema però qui non è di immagini, ma di immaginario…e l'immaginario del buon Noè non si discosta troppo da quello di un vero pornografo, con uomini perennemente ossessionati dalla fi*a ai quali basta inarcare un sopracciglio e sparare 2 caxxate in stile Moccia per risultare irresistibili agli occhi dell'altro sesso e donne sempre vogliosissime e ultra disinibite che sembra non abbiano altro scopo nella vita che tirarla addosso al primo che passa (e ovviamente sono sempre tutte strafig*e…farsi una donna brutta è uno dei pochi tabù a non essere ancora stato infranto al cinema, se non a livello di commedia o parodia).
Il film in questione si chiama LOVE e nelle intenzioni (che tali restano) dell'autore vorrebbe essere una cruda e sincera disamina sull'amore in tutte le sue sfumature, compreso ovviamente il sesso che ha senza dubbio un'importanza fondamentale…e siamo d'accordo, però qui sembra che esista solo quello perché tutte le altre "sfumature" dell'amore io non le ho viste ma ho solo assistito (con una narrazione ovviamente destrutturata e non cronologica altrimenti c'era il rischio che a Noè gli ritirassero il patentino di autore) a tutte le fasi che caratterizzano quella che si dice una relazione tossica, del tipo "pensavo fosse amore invece era dipendenza"…infatuazione, passione bruciante, sesso senza limiti, gelosia, scenate a 120 decibel in stile Muccino, repentino subentro della noia (capita quando oltre a sc0pare non si ha un caxxo da dirsi nè da condividere), ricerca ossessiva di nuove emozioni sempre più estreme (e sempre a carattere sessuale ça va sans dire, ad un certo punto spunta pure un "simpatico" trans…), tradimento (inevitabile quando un rapporto viene costruito sul nulla), rottura, rimorso, inutili tentativi di riavvicinamento, depressione…in questo caso fortunatamente il tutto non sfocia in tragedia solo perché lei ha la saggia idea di far perdere le proprie tracce.
Tutto fra l'altro visto sempre in ottica maschile, con il protagonista Murphy, che è un americano trapiantato a Parigi per studiare cinema (almeno così si dice, dato che non viene mai visto frequentare un corso o fare qualche lavoretto per mantenersi gli studi…non si sa mai che qualcosa possa distoglierlo dal suo unico vero interesse…) al quale fino ad un certo punto vanno tutte per il verso giusto (compreso l'incontro con un poliziotto che invece di arrestarlo per aggressione lo giustifica e anzi gli dà pure delle dritte per continuare ad incrementare la sua dipendenza dalla fi*a…) e però alla fine spingi e spingi la fa troppo grossa e scopre suo malgrado l'esistenza della spietata legge che non a caso porta proprio il suo nome.
Povero Murphy…hai passato i primi 30 anni della tua vita a non fare un caxxo tutto il giorno e a sc0pare qualsiasi cosa si muovesse (no questo in realtà non è vero, solo belle fig*e…una certa selettività ti va riconosciuta) e adesso che hai rovinato tutto e ti tocca anche (addirittura!!!) affrontare delle responsabilità da uomo ti struggi nel ricordo di quanto era bella la vita da caxxone…cresci, dai…
Geniale l'utilizzo delle musiche, se devo per forza trovare un pregio in mezzo a questa desolazione di idee e di contenuti.
Spiace non esser riuscito a vederlo in sala in 3D, la sensazione di beccarmi la schizzata in faccia l'avrei proprio voluta provare…