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IL PIANISTA regia di Roman Polanski

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PignaSystem     8½ / 10  20/08/2011 17:39:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Roman Polanski nel suo (atteso ed inevitabile) affresco sul dramma del nazismo e dei suoi sterminii. Il regista, polacco ed ebreo come il protagonista, narra la storia di Wladislaw Szpilman, giovane pianista di Varsavia, costretto a vivere da fantasma per mesi e mesi prima che i russi liberassero la capitale polacca. Tratto da un romanzo autobiografico, il film è un evidente esempio di come l'arancia-shoa, per quanto spremuta, non sia mai completamente priva di succo.
Lo spicchio scelto da Polanski è quello ricco di semplicità disarmante e di un peculiare punto di vista: ecco perché "Il pianista" è, a ragione, uno dei migliori film sul nazismo che abbia mai riempito il grande schermo. Polanski non abusa sui cadaveri, non li ammazza, insomma, una seconda volta. Ci fornisce una visuale differente, quella del sopravvivente: del suo declino, fisico e psicologico, del suo continuo ricercare la salvezza, della sua inutilità laddove serve gente che sappia cospirare. Adrien Brody (che interpreta Szpilman) interpreta esattamente ciò che doveva: il dramma di un medio-borghese di buona famiglia che si ritrova inerme (e poco importa se a tratti assomiglia, forse troppo, al ragazzo deviato di "The village"), finendo per deperire in tutto tranne nella sua passione più grande: il pianoforte. A causa sua Wladislaw rischia il linciaggio, grazie a lui troverà la salvezza. Il ritorno alla socialità, difficile, stentato e ricco di suspense, di cui si compone il finale è costruito in maniera poetica ed è il degno finale di una storia scritta e diretta magnificamente.