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ALONE IN THE DARK regia di Uwe Boll

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Warwizard     2 / 10  11/11/2007 16:42:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Nel mondo dei videogiochi esiste il luogo comune secondo il quale un tie-in ricavato da un film sia sinonimo e garanzia di un prodotto di scarsa qualità, le cui vendite sono affidate quasi esclusivamente affidate al prestigio della casa produttrice o, più spesso, al successo del film; in questo caso il suddetto luogo comune deve venire applicato all'inverso: infatti il film, rigorosamente V.M. 18, inizia con un antefatto scritto nel quale riprende il principio della trama del gioco "Alone in the Dark: the Last Nightmere": dei minatori americani hanno casualmente ritrovato i resti di un antico popolo, gli Abkani. Questa civilità, sviluppatasi circa 10000 anni prima e straordinariamente sviluppata, specie per l'epoca, era a conoscenza dell'esistenza di un mondo parallelo, il Mondo delle Tenebre, e aveva aperto un passaggio per esso. Misteriosamente, le tracce degli Abkani si perdono dopo quell'evento che evidentemente segnò la loro totale scomparsa.
Qui finisce anche ogni punto di tangenza con il quarto ed ultimo capitolo dell'omonima serie di videogiochi, formalmente la prima serie horror della storia videoludica: infatti i protagonisti nel quarto gioco si incontrano per la prima volta, mentre in questo film si conoscono da anni... Per il resto ogni singolo aspetto, dalla collocazione temporale a quella più prettamente geografica, financo al tipo di ambientazione della storia è completamente stravolto e assume un taglio decisamente poco horror e soprattutto lascia senza alcuna tensione.
Se l'atmosfera del film è volutamente oscura, donde il titolo, è anche del tutto caotica. Controprova di ciò è il fatto che la maggior parte del film è ambientato di notte o in luoghi chiusi ed oscuri. Inoltre la regia provvede a fornire molte inquadrature confuse. Tuttavia ciò che più colpisce, specie i fans di “The Last Nightmere”, è la preponderanza di violenze gratuite, confermando la tendenza a rappresentare l’horror con una violenza sanguinolenta che tutt’al più genera nausea per la sovrabbondanza di queste scene cruente, ma per nulla spaventose. Così si arriva anche lontano anni luce dall’atmosfera veramente horror creata dall’omonimo gioco uscito per PC e la PSX, capace di far balzare dalla sedia! Questa concatenazione di violenze al limite dell’assurdità è interrotta verso metà film da una scena di sesso tra i protagonisti assolutamente prevedibile, priva di senso e slegata dal contesto.
Le poche e monotone tracce musicali cercano inutilmente di aumentare l’adrenalina in mezzo ai confusi combattimenti tra il Boureau 713, raffigurato più come un esercito hi-tech che come un’agenzia investigativa segreta, e le creature del Mondo delle Tenebre, completamente diverse da qelle mai apparse nella serie videoludica. Unica nota positiva è la cura posta almeno nel doppiaggio.

In definitiva, ritengo che questo film avrebbe avuto un sicuro successo se avesse seguito abbastanza fedelmente la trama del quarto videogioco Alone in the Dark. Invece dai mal venduti diritti della Infogames è risultato questo tentativo fallito di rappresentare un’ipotetica guerra tra l’umanità ed un mondo parallelo, la cui trama scontata potrebbe essere seguita solo per scoprire quale strana conclusione sia stata inventata, fattore sintomo di scarsa qualità, anche tra i videogiochi.