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SUBURRA regia di Stefano Sollima

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david briar     8 / 10  15/10/2015 01:40:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Visto in una sala abbastanza piena con una sorprendente atmosfera di religioso e timoroso silenzio,è per ora il mio film preferito del 2015,assieme a "Non essere cattivo" di Caligari.Entrambi italiani,ed entrambi duri,diretti ed espressivamente potenti.Non me lo sarei mai aspettato,visto che son stato spesso deluso dall'attuale cinema italiano,inclusi film molto acclamati.Quest'anno per fortuna non è andata così.

Già A.C.A.B. mi piacque molto,energico e intenso,imperfetto ma molto appassionante.Questo forse è ancora meglio.
"Suburra" sfrutta molto bene il rapporto causa-effetto in una Roma piovosa e demoniaca(le statue inquadrate in una scena nel lungo Tevere son quelle che più ricordano simili fattezze) in cui si intrecciano storie fra persone di diversa classe sociale,che rappresentano un po' degli archetipi,usati come elementi di critica a quella specifica categoria.Qualcosa di simile c'era anche con i poliziotti in A.C.A.B.
In questa storia complessa ma abbastanza semplice da seguire,stupisce la capacità di Sollima nel produrre sempre immagini dure e potentissime,di quelle che ti rimangono in testa per tanto tempo.Non è solo l'ovvia pioggia metaforica,valorizzata da una bellissima fotografia,ma anche il modo in cui mette a fuoco i personaggi,spesso lasciando molto sfocate figure di quinta,ma anche più centrali,come a suggerire una sorta d'incertezza sulla scena.All'inizio poi c'è una scena in cui inquadra un certo famosissimo luogo da un automobile,apposta,perché chiunque conosca Roma sa benissimo che per andare in Piazza del Popolo non si passa lì vicino.Ovviamente non è un errore,ma un modo per creare un contrasto con ciò che succederà dopo,una scena maledettamente efficace e marcia, che in alcune inquadrature sembra citare lo "Shame" di Mcqueen.
Ma di scene memorabili ce ne sono diverse,sia d'azione che dialoghi,si respira un'atmosfera di fortissima tensione che si sentiva anche in sala;e sebbene alcuni passaggi siano ampiamente prevedibili,a livello emotivo colpiscono comunque per come sono rappresentati.C'è una scena su una scala mobile da incorniciare,e soprattutto dopo una scena molto telefonata viene girata da un punto di vista diverso,che la rende veramente dolorosa e sofferta.In generale,scene che abbiamo già visto tanto volte vengono girate con una gestione dello spazio che dona al tutto ben altra forza espressiva.Aiuta la colonna sonora,composta da canzoni spesso famose,e qualcuno potrebbe dire che cercano solo l'emozione facile,ma chi se ne frega,sono adattissime a tutti i contesti in cui sono inserite e danno una grande intensità.

Il cast è davvero affiatato,c'è un grande lavoro d'insieme.Favino e Amendola,che forse son quelli che saranno più acclamati,sono abbastanza bravi,anche se Amendola non ce lo vedo tanto nel ruolo,ma comunque recita bene.
Elio Germano è da applausi a scena aperta,il suo è il personaggio in cui immedesimarsi,è l'italiano medio che si ritrova in cose più grandi di lui senza averne colpa.Bellissimo il suo finale,Elio Germano siamo noi.
Convincono anche le donne,sia la Scarano(protagonista della scena più bella del film,ma è davvero Girl Power o solo un'esaltata Toxic Girl?interessante lasciare questa decisione allo spettatore)sia la Gorietti,che sarebbe stata davvero stimolante con un maggiore approfondimento,nelle mani di Sollima,ma non c'era tempo per tutto e anche così non risulta la solita banale prostituta.
Infine,Borghi dopo "Non essere cattivo" continua a popolare i miei incubi con quello sguardo allucinato,esprime tutto ma non si capisce bene cosa stia per fare,fa veramente paura,a partire dal tono di voce.

Magari nel finale non tutto torna e qualche personaggio viene un po' banalizzato,ma "Suburra" rimane un film coinvolgente per tutta la sua durata,registicamente forte,duro ed efficace.Certo si poteva fare ancora di più,essere ancora più pessimisti e arrivare ancora più in fondo,ma anche così risulta essere un film con pochissimi cedimenti e che sa come stimolare il suo spettatore con argomenti per nulla semplici. Sollima mi sembra uno che ha le capacità per fare un capolavoro,e considerando che questo è solo il suo secondo film ed è già a questi livelli,possiamo ben sperare.
Da vedere,un'opera dal respiro internazionale di cui essere orgogliosi..