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SUBURRA regia di Stefano Sollima

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mmagliahia1954     7½ / 10  23/02/2018 11:23:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ho visto questo film solo in quanto una carissima amica lo aveva noleggiato in biblioteca, altrimenti sarei passata oltre. Sono contentissima di averlo visto, in quanto è, ahimè, un prodotto attuale, sorprendente e reale.
Ma e' possibile che ci sia soltanto tanta bruttura e degradazione nella Capitale? Si', è possibile. Questo è un film che ritrae in modo crudo le realtà e le bruttezze delle vicende legate agli aspetti nascosti, sporchi, oscuri delle regie che muovono soldi, opere pubbliche, appalti, progetti di ristrutturazione e riqualificazione del territorio, mettendo in evidenza tutta la degradazione e il livello di insana vita cui è giunta la società, partendo dalla politica ( esagerato il personaggio di Favino, un po' troppo potente per essere un onorevole), arrivando al Vaticano e, ovviamente, passando per le varie " mafie " e per l'aspetto degradato di queste. Che brutto spettacolo.
Personalmente avrei tralasciato gli aspetti sessuali, le scene gratuite e totalmente inutili, con cui il film parte per descrivere il fatto che ingenera gli agguati e gli omicidi. Troppo facile e stupido inserire scene simili in un prodotto che dovrebbe essere, comunque, una denuncia sociale. Lo Stato in questo film non compare e, se lo fa, come accenno, diviene davvero come l'ombra di una forza esecutiva che è totalmente morta, asfittica, che nulla può davanti a questi gruppi di potere che hanno totalmente aggirato la legalità. La politica, il Vaticano, i personaggi della malavita locale, i pseudo mafiosi ( come il personaggio magistralmente interpretato da amendola) il mondo degli invasori zingari arricchiti, ma sempre ritratti come ignoranti crudeli, vivono e viaggiano senza essere toccati in alcun modo da nessun controllo. Non esiste uno Stato che vieti le schifezze politiche, non esiste una super polizia o i super servizi al servizio dei buoni, della buona società. Esiste solo egoismo, degradazione, depravazione. Che schifo. Ho nostalgia della Roma anni '60 dove, seppur sempre in questa losca italietta, le cose erano meno insane. Cerchiamo di cambiare, iniziamo con il non votare sempre gli stessi, che viene il vomito.