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HYENA regia di Gerard Johnson

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7½ / 10  15/01/2016 10:49:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Il cattivo tenente" incontra "La promessa dell'assassino"? Può darsi, ma poco importa, ciò che interessa è la bravura di Gerard Johnson, abile a cogliere e fare sue, riadattandole, una cospicua dose di idee riprese dalla sempre stimolante categoria dei "poliziotti corrotti".
La bravura del regista sta nel non dare mai l'idea di offrire qualcosa di già visto, riuscendo così a tirare fuori dal cilindro un poliziesco depresso, inquietantente, in cui il male domina su un mondo depravato e senza regole, fagocitando quel poco di bene rimasto, ammorbandolo con tocco repellente.
Tra i regnanti di questo barbaro sottobosco urbano troviamo Michael Logan (il bravo Peter Ferdinando), poliziotto la cui natura comprendiamo sin dalla prima eccellente sequenza in cui lo sbirro, in compagnia di tre colleghi, fa irruzione in un locale notturno menando come un fabbro, con lo scopo di fregarsi buona parte del bottino concernente cocaina.
Droga, alcol e soldi facili, questo il credo di Michael, che forte di una credibilità acquisita con operazioni importanti fa il bello e il cattivo tempo. Almeno fin quando sarà costretto a cambiare i partner criminali; invischiato in un'ingente spedizione di droga si troverà a fare i conti con la mafia albanese con la quale è vietato scherzare. Ed il primo brutale omicidio lo evidenzia a lettere cubitali.
Ma non basta, Michael viene incalzato anche da un'indagine interna e si trova a dover risolvere vecchi dissapori con un collega poco raccomandabile.
L'imperativo di questo mondo sotterraneo sta nel non fidarsi, ed infatti la trama si srotola inanellando intrecci e doppigiochi, fregature e conseguenti omicidi, questi non offerti in quantità industriali, ma impressionanti il giusto nel momento in cui vengono sbattuti in faccia allo spettatore.
Ottima la definizione dei personaggi e in particolare del protagonista. Forse il meno peggio del lotto (figure femminili a parte), sicuramente vigliacco ma dotato di un minimo di umanità applicata quando tutto sembra ormai perduto. Espiare uno dei suoi innumerevoli peccati diventa vitale per non sentirsi marcio totalmente. Attenzione all'interessante epilogo, per me molto significativo ma qualcuno potrebbe restarne deluso.