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MOBY DICK (2011) regia di Mike Barker

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Remington     7½ / 10  28/09/2015 18:14:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ad oggi il più recente adattamento del celeberrimo romanzo di Melville (se ne contano quasi una decina, dagli anni '20 in poi).
Prodotto per la televisione ed andato in onda in due puntate, vanta un budget quasi equiparabile a quello di un film cinematografico. Intendiamoci, non si tratta di un kolossal, ma la realizzazione tecnica è senz'altro lodevole. Costumi, scenografie ed effetti speciali appaiono fin da subito curati ed efficaci, contribuendo a regalare scene di forte spettacolarità che non sfigurerebbero sullo schermo di un cinema.

La storia la conosciamo tutti, così come il film del '56 con il mitico Gregory Peck. Nondimeno, l'adattamento di Mike Barker è a mio parere meritevole di un suo spazio all'interno della mitologia di Moby Dick, e non solo per mera funzione di "update" ad uso delle nuove generazioni. Non è a questo che il film mira, ogni stravolgimento dell'opera al fine di attirare un pubblico "giovane" e moderno è accuratamnete evitato.
Si tratta a tutti gli effetti di un adattamento completo, pertinente e fedele allo spirito del romanzo, nonostante qualche licenziosità che potrebbe (ma non dovrebbe) far storcere il naso ai puristi.

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Aiutato dalla durata imponente (3 ore tonde) e dall'indubbia ricchezza del materiale di partenza, il film riesce a tributare il doveroso spazio ad ogni singolo personaggio, rendendo nel contempo protagonista l'intero equipaggio dello sciagurato Pequod. L'improbabile amicizia tra Ishmael e Queequeg, il giovane Pip in fuga dalla vita da schiavo, la disperazione di Steelkilt nello scoprirsi in qualche modo prigioniero di un'epoca sbagliata, il complesso ma profondo legame tra Achab e Starbuck...l'intreccio di sotto-trame è notevole ed efficacemente rappresentato.
Ben assortito e competente il cast, completamente al servizio dei rispettivi ruoli. Spiccano Ethan Hawke in una delle sue migliori interpretazioni di sempre (ebbene sì) e la rivelazione Eddie Marsan, che mai avrei creduto capace di calarsi in un ruolo "testosteronico".

Particolare risulta infine la caratterizzazione data al capitano Achab, specialmente se paragonata alla controparte interpretata da Gregory Peck.
Se quest'ultimo era animato da un fiero ed energico odio nei confronti di Moby Dick, e sembrava davvero destinato ad avere la meglio sulla bestia, l'Achab di William Hurt è prostrato e ormai snervato da tale odio, e appare chiaro sin dall'inizio come le forze siano in procinto di abbandonarlo prima che possa avere la sua vendetta. Due caratterizzazioni molto diverse ma cinematograficamente eccellenti, da una parte la più vigorosa rappresentazione dell'arroganza umana e dall'altra il flebile ritratto di un sognatore sconfitto prossimo alla pazzia.

Uscito in Italia solamente in televisione, è piuttosto difficile da recuperare doppiato. Ne esistono però diverse edizioni Home Video in lingua originale.