caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

RIFLESSI IN UN OCCHIO D'ORO regia di John Huston

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
atticus     8½ / 10  17/08/2011 19:57:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Magnifico dramma psicologico, all'epoca poco amato da critica e pubblico e tutt'ora misconosciuto, tratto da un romanzo breve di Carson McCullers (curiosamente, il film uscì nell'anno della morte della fragile scrittrice americana).
Torbido, strisciante, insinuante, potente: "Riflessi in un occhio d'oro" racconta la discesa agli inferi di un uomo ossessionato da un desiderio violento e dalla sua stessa negazione, schernito dalla volgare moglie per la sua impotenza e morbosamente attratto da un soldato che cavalca nudo per il bosco.
Uno dei film più intensi e coraggiosi di Huston, quasi completamente affidato alle suggestioni del non detto, alle atmosfere opprimenti (l'ambientazione 'carceraria' in un campo militare aiuta in tal senso) e alle nevrosi dei personaggi (l'omosessaule represso, la sgualdrina sfacciata, il marito ipocrita, la moglie malata e sessuofobica [si è tagliata i capezzoli con le forbici], il cameriere effeminato, il soldato stuzzicante).
Grandiosa fotografia evocativa di Aldo Tonti col celeberrimo viraggio nel bianco e nero a colori per sottolineare le continue sfumature della storia, e magistrale colonna sonora a scandire tensioni e segreti.
Indimenticabile interpretazione di Marlon Brando (nel ruolo in cui la Taylor avrebbe voluto il suo caro amico Montgomery Clift, che morì subito), una prova sublime, faraonica, fatta di rabbia, disperazione, paura, dolore, gesti trattenuti, fisicità esasperata, espressività lacerante: il risultato è tutto ciò che di più straordinario ci si può attendere da un attore unico come lui. Strepitosa anche Elizabeth Taylor in un ruolo estremamente sgradevole che lei padroneggia con particolare bravura. Va detto che è l'intero cast ad essere sostanzialmente fantastico (la Harris regala più di un brivido).
Da vedere, da vivere (nella scena della corsa forsennata a cavallo anche noi ci laceriamo la pelle del viso insieme a Marlon), uno dei vertici più incompresi di Huston.