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ANOMALISA regia di Charlie Kaufman, Duke Johnson

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Light-Alex     6 / 10  21/09/2017 09:14:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Commento con spoiler:
È un film "anomalo" (semi-cit) nel senso che è un film di animazione ma per adulti, con una stop-motion ricercata, tematiche mature come la solitudine, il senso di estraneità col mondo, l'omologazione. C'è una larga presenza del tema sessuale, inclusa una lunga scena molto realistica non tanto per l'atto in sé quanto per il siparietto umano descritto.
È un film d'animazione anomalo anche perché è quasi teatrale, tutto basato sui dialoghi e ambientato in massimo 4-5 scene diverse.

Devo dire che Kaufman l'ho trovato più poetico ed umano in altri lavori. Qui la sua proverbiale vena ha partorito un lavoro che è inusuale ed originale più nella forma che nel contenuto. Il contenuto sono in fondo riflessioni sulla solitudine, il racconto di un uomo brillante in un campo di cui in realtà è poco interessato (ironia della sorte il mondo della comunicazione, quando proprio la comunicazione è il suo problema), con un figlio viziato a carico, intrappolato in un matrimonio in cui ha perso interesse, tanto da cercare il contatto con una vecchia fiamma e tanto da lanciarsi in un'avventura notturna. La storia è una storia qualunque, le riflessioni sono delle riflessioni qualunque. Niente che mi abbia trascinato fino in fondo.

Il gioco di vedere tutti volti umani e le voci uguali lascia con l'interrogativo: è una metafora dell'omologazione delle persone, oppure il protagonista ha un disturbo mentale vero (sindrome di Fregoli, stesso nome dell'albergo, lui stesso ammette di avere un disturbo)? Lisa cos'è? Un'eccezione? Ma cosa ha di speciale? Ed il giorno dopo assume la stessa voce degli altri perché il protagonista si rende conto che anche lei è come tutti gli altri? O forse il problema è lui che è perennemente insoddisfatto e fugge via sempre da tutto? Oppure è semplicemente malato, e anche le sembianze di Lisa presto vengono fagocitate dal suo disturbo? Ma soprattutto la notte con Lisa è veramente successa, oppure Lisa è una proiezione della bambolina giapponese con la cicatrice?

Il problema è che questo film a differenza di altri di Kaufman ti lascia interdetto solo per questi interrogativi sul senso della trama, ma poi al livello umano lascia poco. Mi è parso più un gioco intellettuale e di forma che una prova di contenuto.
Lo stesso monologo finale di fronte alla platea (Kaufman in genere maestro del monologo introspettivo), mi è parso più che altro sconclusionato, surreale, dai contenuti scontati.
In conclusione, interessante l'involucro, deludente la sostanza.