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L'ATTESA regia di Piero Messina

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Scanlon     4½ / 10  02/12/2019 03:59:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Facendola breve, il problema del film è che si regge su un canovaccio altamente improbabile, per non dire assurdo. Una ragazza francese (Jeanne) va in Sicilia per incontrare il suo ragazzo, ma questi, non si sa come, è improvvisamente deceduto. Ad accoglierla trova sua madre, la quale, fresca di lutto, nasconde tuttavia l'accaduto alla graziosa francesina (perché?) dandole a credere che suo figlio (Giuseppe) sia momentaneamente altrove. Jeanne si accorge che qualcosa non va, cionondimeno non chiede alcuna spiegazione (ma potrebbe mai darsi ?) limitandosi a chiamare Giuseppe al telefono, che non risponderà mai. Segue dunque un soggiorno assolato nella bella Sicilia in cui le due donne si faranno compagnia e trascorreranno del tempo insieme. Nel finale, si accende la lampadina. L'amata che per giorni non pone domande su come mai Giuseppe non risponda alle sue chiamate e sul perché la madre non sia affatto allarmata, finalmente scopre la verità; qualcuno le fa trovare il cellulare dello scomparso sul comodino (menomale).
Considerazione: che una madre possa superare la perdita di un figlio nel giro di due giorni tanto da mantenere un contegno fermo e impassibile, è semplicemente inconcepibile. Che una fidanzata possa essere talmente ingenua, benché giovane, fino a rasentare l'incoscienza e non accorgersi di nulla, è bestiale.
Diciamo che magari lo spunto di base, costruito in pratica su un misunderstanding, poteva quantomeno essere più credibile se i dettagli dei fatti e della trama fossero stati meglio curati e arricchiti di sostanza, antefatti e azione. Purtroppo invece l'esile trama è solo un pretesto, i personaggi sono appena abbozzati e tutto il film diventa un lungo esercizio di stile in cui il giovane regista Messina si preoccupa di esibire soprattutto il suo saper fare (come se fosse importante) confezionando un compitino accademico ricco di inquadrature ricercate, di passaggi surreali alla Sorrentino e di irrefrenati pruriti autoriali.