Elmatty 8½ / 10 03/10/2015 09:52:38 » Rispondi Il mio voto in realtà è un po' falsato perché io pratico l'escursionismo e l'alpinismo da più di 20 anni e amo la montagna fino all'ossessione, anch'io come i protagonisti vado sui monti perché sono attratto dalla bellezza che si può osservare da una cima, dalla sfida che quest'ultima offre, dall'ambiente circostante. Questo Everest è un fil stupendo sul piano tecnico, ci offre panorami mozzafiato della famosa montagna e della via normale per salire sulla cima, dettagliata in ogni minimo particolare. Il regista ci trasporta sulla montagna quasi prepotentemente, forse troppo:
La parte in cui i protagonisti sono a casa viene ridotta molto all'osso, non permettendo uno sviluppo adeguato dei personaggi che risultano un po' anonimi.
Arrivati al Campo Base la storia prende il suo ritmo e si scopre come:
Si organizza una spedizione sull'Everest, con alcuni dati tecnici e situazioni che si possono trovare andando lassù, cosa bisogna fare e cosa bisogna non fare.
E poi si parte per la cima e qui il film raggiunge il suo apice che mantiene fino quasi al finale. Il tutto è coinvolgente, sono si riesce a prendere fiato un attimo, si ha proprio la sensazione di salire assieme ai protagonisti fino alla cima e qui si vede uno dei panorami più mozzafiato che esistano sulla Terra. Poi arriva la fase di discesa:
E qui sono dolori: sopraggiunge la stanchezza, il corpo inizia a cedere e si hanno le allucinazioni. E si muore. Non ha caso l'80% degli incidenti mortali in montagna avvengono durante la fase di discesa perché si è stanchi ed il corpo può cedere e perchè un po' si sottovaluta sempre la discesa. Quando porto qualcuno su una vetta dico sempre che arrivare in cima è solamente la metà dell'opera, poi bisogna tornare indietro.
Questa spedizione del 1996 fu costellata da una serie di errori fatali compiuti sia dagli scherpa, sia dagli escursionisti. Più che altro a quelli che pagano per scalare l'Everest. Negli ultimi 20 anni il Tetto del Mondo è stato protagonista di un sovraffollamento di persone che pagano guide esperte solamente per essere lassù. Una cosa deplorevole: la montagna è un essere con cui non si scherza, bisogna sapere molto bene che cosa si va ad affrontare, bisogna scalarla con rispetto e tranquillità senza avere la smania di arrivare il più presto in cima, inoltre non ci si avventura su un 8000 metri (nonostante esperienze passate di alpinismo) come se si va a fare una gita turistica, ci si può morire. Per non parlare della spazzatura che tutta questa gente lascia sul cammino: in un servizio alla Tv facevano vedere che la via normale dell'Everest è cosparsa di bombole vuote e rifiuti vari, sembra una discarica. Una cosa inaccettabile per un ambiente montano ed è una profonda mancanza di rispetto verso le montagne. L'ultima parola c'è l'ha sempre la montagna, solo lei ti permette di arrivare alla sua cima e gustare il panorama che si vede lassù, solo lei ti permette di ritornare a valle sani e salvi. Tornando al film: gli attori se la cavano molto bene anche se il loro sviluppo risulta un po' anonimo, Keira Knightley e Robin White un po' sprecate per il piccolo ruolo scelto per i loro personaggi. La colonna sonora è molto riuscita anche se avrei preferito un qualcosa di meno pomposo. La sceneggiatura scorre bene e non ha buchi, coinvolgente e ben scritta, anche se non mancano situazioni un po' costruite volontariamente per cercare di emozionare lo spettatore (poco naturali nell'inserimento della storia). Tutto bene fino al finale che l'ho trovato un po' forzato e un po' costruito, non so bene in che cosa ma non mi ha convinto fino in fondo. Insomma ci troviamo di fronte ad un opera ben diretta e ben raccontata, impostato come un blockbuster ma senza quelle situazioni al limite del possibile di cui quest'ultimi sono pieni, che esprime molto bene l'ambiente montano e tutta la sua bellezza e pericolosità. Gli appassionati di montagna non possono perderlo e per quelli che non l'ho sono racconta una vicenda interessante che può far riflettere molto. Straconsigliato.
kowalsky 04/10/2015 00:52:24 » Rispondi Scusa se mi permetto, ma vorrei sapere dov'e' l'eccezionalita' di un film medio (a cui ho regalato mezzo voto in piu') che ha dialoghi risibili, attori sprecati e personaggi ben poco incisivi (quello di Gyllenhaam e' una specie di macchietta). Al di la' del lato tecnico, un film che racconta una storia correttamente e in modo spettacolare ma senza incidere mai sul piano psicologico, e che vanta (il moribondo che vede in sogno la moglie e il figlio, trionfo di retorica a buon mercato) una scena raccapricciante degna del D.io con acqua minerale vista dal World Trade Center di Oliver Stone. Un film che non racconta NULLA dello sfruttamento alpinistico contro le leggi della natura, e che un adepto come te avrebbe dovuto PRETENDERE di vedere e far sapere
Elmatty 04/10/2015 19:41:19 » Rispondi Sinceramente non ricercavo una qualche critica sullo sfruttamento della montagna in questo film pur sapendo l'enorme traffico che ogni anno è presente sull'Everest (e non solo, sai quante volte ho incontrato troppa gente lungo un sentiero, di persone che si vedeva lontano un chilometro che non conoscevano il comportamento e rimanevano piantati su una parete ed io o altri dovevamo aiutarli ad andare avanti), conoscendo gli americani e i lavori americani precedenti del regista islandese. E' un Blockbuster fatto per incassare il più possibile (già la distribuzione in 3D dice tanto), deve essere spettacolare e coinvolgente e questo Everest centra in pieno l'obbiettivo. Comunque il film sicuramente non tratta questo argomento ma non lo esclude dalla storia, infatti uno dei errori mortali di questa spedizione fu anche causato dallo sfruttamento intensivo della montagna (e ci sono qualche scena che lo mostra apertamente). Il mio voto reale al film sarebbe un 7 se parlo solamente da critico (anche perché prende in considerazione solo la versione del libro di Jon Krakauer "Aria Sottile", senza prendere in considerazione la versione di Anatolij Bukreev, uno degli alpinisti della spedizione, che in un libro ha dichiarato cose diverse rispetto a Krakauer) però, da amante della montagna, personalmente mi ha coinvolto molto e conosco alcune delle difficoltà nell'affrontare l'alpinismo (certo non sono assolutamente ai livelli di quelli che fanno gli 8000, ma in 20 anni ho imparato molte cose), quindi ho alzato il voto. Mi è piaciuto e mi sono riconosciuto in molte situazioni che i protagonisti affrontano, ho anche io le stesse loro motivazioni che mi spingono ad arrivare in cima. Poi film sulla montagna non ne fanno molti al cinema e questo ha reso molto bene l'ambiente montano. Poi i limiti della pellicola gli ho elencati nel mio commento, tra cui qualche scena forzata, come all'inizio quando si salutano le famiglie, un punto carico di clichè o appunto la scena che dici anche se avrebbe già più senso rispetto a quella del film di Stone. I dialoghi si, sono risibili ma più che quello, in un film del genere, non possono essere secondo me, la pellicola si basa principalmente sulle immagini e l'atmosfera.
kowalsky 05/10/2015 00:33:25 » Rispondi Non fa una piega e lo capisco...la colpa mia e' che valuto piu' con la testa che col cuore ciao Messner
Elmatty 05/10/2015 16:02:16 » Rispondi Magari fossi come lui :-). Ciao.