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THE LIVING regia di Jack Bryan

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6½ / 10  17/02/2016 10:09:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Teddy si risveglia in stato confusionale, il soggiorno è un disastro e tutto intorno a lui bottiglie di birra vuote. La moglie, Molly, non è in casa, piena di lividi e col volto tumefatto si è rifugiata dalla madre. Teddy non ricorda nulla della sera precedente, ma sa di avere fatto qualcosa di molto brutto. Molly decide di tornare a casa con lui, di riprovarci, nonostante il veto della madre e il dubbioso mutismo del fratello.
Due storie scorrono in parallelo introdotte da "Werewolf", bellissimo pezzo di Michael Hurley, mentre immagini della campagna della Pennsylvania scorrono placide in contrasto con l'implacabile richiamo del sangue.
Da una parte c'è il tentativo di una coppia di ripartire dopo un disgustoso caso di violenza domestica, dall'altra l'idea pazzoide di un fratello afflitto da codardia e immobilismo, spinto dall'esasperazione della vendicativa genitrice, ad assoldare un killer per far fuori il manesco cognato.
Due linee parallele che ovviamente si incontreranno, in un racconto dai ritmi flemmatici in cui la caratterizzazione dei personaggi è fondamentale. Jack Bryan lascia risaltare i lati della stessa medaglia: in certe situazioni la violenza viene perdonata magari con sofferenza, ma si può cancellare, altrove la punizione viene sanzionata senza alcuna forma di appello, incarnata in questo caso da un ex galeotto dal grilletto facile e dalla mente deviata.
Pur dando la sensazione di essere incompleto in alcuni passaggi "The Living" appare come il tipico film indie capace di porre domande non banali e al tempo stesso fornire risposte spinose, riuscendo sempre a intrattenere senza necessitare di fatti eclatanti in serie.
Buono il contributo del cast, soprattutto Chris Mulkin nei panni dell'assassino lascia il segno, brava anche Joelle Carter nel ruolo della madre.