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KING KONG regia di Peter Jackson

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84lestat     9 / 10  17/12/2005 13:31:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dovendo descrivere questo film con poche parole direi: "Peggio di quanto mi aspettavo, molto meglio di quanto temevo". Il fatto è che a me non piace descrivere i film con poche parole, soprattutto quando questi mi sono piaciuti quindi continuo :-D. Il desiderio da 200 milioni di Peter Jackson è sicuramente un ottimo film con incredibili effetti speciali (anche se qualche errore ogni tanto lo si nota) e una narrazione ben struttura, anche se purtroppo non privo di difetti. Sicuramente non è il solito "blockbuster remake" fatto esclusivamente per la ricerca di soldi facili e costruito solo su scene ad alto impatto spettacolare, anche se queste sono presenti in dose massiccia nelle parti centrale e finale (il combattimento con i T-Rex è stupendo). Inoltre Kong è perfettamente costruito sia dal punto di vista fisico-digitale che da quello "sentimentale" grazie al grande Andy Serkis, già Gollum nel Signore Degli Anelli. I momenti di affetto fra la bella e la bestia sono veramente struggenti e romantici, raggiungendo il culmine nella splendida sequenza finale dell''Empire State Building. Fin qui sembrerebbe un capolavoro assoluto ma purtroppo qlc che non va c''è. Prima di tutto il cast, nonostante sia formato da attori bravi e che adoro, non mi è sembrato molto in parte con una Watts sufficiente ma niente + e Jack Black abbastanza irritante. Eccezione alla regola il bravissimo Adrien Brody. Inoltre il film soffre di un''eccessiva lunghezza che alla lunga lo penalizza. La parte iniziale d''aspettativa è molto bella ma viene tirata troppo x le lunghe, soprattutto durante il viaggio in mare che poteva essere sicuramente più breve senza nulla togliere alla caratterizzazione dei personaggi. Inoltre i momenti di romanticismo fra Kong e Ann sono belli ma alcune volte molto esasperati tanto da sperare in una loro fine veloce (dei momenti non dei personaggi :-D). Una mezz''ora in meno non avrebbe tolto nulla alla complessità del film e ne avrebbe avvantaggiato la visione (3 ore di film sono cmq 3 ore!!!). Il film rimane cmq consigliatissimo perché veramente ben fatto, e alla fine questi sono difetti + soggettivi che oggettivi. Buona visione

P.s. So che non centra niente e già ho scritto troppo, ma prima del film c''è il trailer di Munich (il prossimo film di Spielberg)... da quello che ho visto è la volta buona che Steven ci doni un altro capolavoro!
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  17/12/2005 14:31:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Se figurativamente lascia a bocca aperta, dal punto di vista psicologico è una delusione colossale. Un film senz'anima che rispecchia l'abulimia visionaria di un regista tanto grande quanto incapace di staccarsi dall'epopea-manifesto
84lestat  17/12/2005 14:43:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
+ ke deludente io l'ho trovato ripetitivo (dal punto di vista psicologico). Proprio xké l'analisi psicologica dei personaggi non è estremamemente dettagliata (tranne kong che l'ho trovato stupendo) compie l'errore di far notare sempre le stesse cose di un personaggio. Sarebbe potuto durare di meno e renderlo anche + leggero con meno insistenza sempre sugli stessi concetti. Cmq dato che sei un grande esperto di cinema secondo te ne vale la pena che veda quello del 33 per fare un paragone?
Invia una mail all'autore del commento abacab  18/12/2005 00:49:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Kowalsky cos'è " l'abulimia" ?
84lestat il film del 33 essendo l'originale e fatto coi mezzi tecnici di allora è da considerare un capolavoro per originalità dell'idea e il rispetto del lunghissimo lavoro per muovere i modellini dei mostri e filmare in "Stop Motion" ogni piccolo singolo movimento.Muovendo il pupazzo meccanico di King Kong alto 60 cm l'operatore era costretto a toccargli il pelo di cui era ricoperto muovendolo.Questo poi si trasformava in ripresa, come se il pelo si muovesse per effetto del vento.Alla fine con tutto il rispetto per l'originale, se il film di Jackson è riuscito a commuovere molti, l'originale del 33 visto con gli occhi smaliziati di oggi potrebbe quasi far ridere.
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  18/12/2005 00:58:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma non dire fesserie, scusa... è un film che non ha paragoni ancora oggi, la stessa atmosfera (che jackson ricrea quasi perfettamente per i primi 70') lo rende unico e intramontabile... io non sto partendo da concetti tecnici o forse sì... per abulimia si intende qualcuno che si nutre e ci nutre di tutta la sua colossale esperienza di costruttore di grandiosi film-icona. E forse la tecnica sì, è un problema: perchè se pensiamo a kong come a una mente pensante a un'individualità disperata e metaforica, vedere l'isola dei teschi compressa tra immagini digitali di indubbio valore ehm da videogame, significa che quel mondo sepolto resta nell'immaginario (e non nell'utopia o nell'estetica/etica) di un regista che pretende di trasformare il tutto un'allegoria favolistica. Che non è affatto, si badi: dovremmo esplodere di gioia nel vedere kong liberarsi dalle catene a new york e fare a pezzi quella folla che osa incatenare e umiliare così la vecchia (sepolta) civiltà
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  18/12/2005 01:03:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Comunque ok dai è vero l'uso del modellino di 50 centimetri oggi puo' far sorridere ma vuoi mettere l'impatto che ha avuto sul pubblico di allora? Il piu' potente e inconscio "mostro" che focalizza le nostre ancestrali paure Non dovremmo dimenticare che oggi king kong dovrebbe assurgere a qualcosa di ben diverso dall'icona. Non vedo perchè jackson dovrebbe fare un film (bello lo riconosco) che imita talmente tanto l'originale (persino le stesse battute) da risultare incompiuto proprio nella parte che riveste maggior importanza ovvero la consacralizzazione universale di kong che è ben diversa dalla sua umanizzazione E' questo che mi dispiace: che jackson non sia riuscito a far altro che un grande tributo a un capolavoro mettendoci di suo solo l'esperienza visionaria