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INSIDE OUT regia di Pete Docter, Ronaldo Del Carmen

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Rask     9 / 10  09/10/2015 14:55:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Probabilmente il miglior film della Pixar.
La mente viene rappresentata creativamente ma mantenendo una certa plausibiltà teorica grazie ad alcuni psicologi coinvolti nella sceneggiatura (e che compaiono dopo i titoli di coda della versione americana). Emozioni primarie, ricordi base, inconscio, memoria a lungo termine, elaborazione astratta, rimozione e psicologia dell'età evolutiva; temi serissimi che si avviluppano con una leggerezza incredibile intorno alla solita narrazione brillante, e stavolta meno infantile del solito: sono stati riportati casi di bambini piccolissimi tornati a casa avviliti, probabilmente colpiti da una rappresentazione delle emozioni negative più realistica delle attese.
La non-unitarietà e frammentazione della rappresentazione della personalità e dell'Io è più verosimile di quanto vorrebbe qualcuno, e finalmente distrugge lo stereotipo consolidato del vecchio controllore unico del cervello di Esplorando il corpo umano. Siamo un'armonia difficoltosa di diverse aree cerebrali adibite a finalità e funzioni eterogenee, ed è giusto tenerne conto.
La dibattuta tesi del film è che anche la tristezza abbia una finalità evolutiva come richiesta di aiuto sociale e allontanamento emotivo da ricordi base ormai non più riproducibili, e che svolga una funzione essenziale nel mantenimento della stabilità e in ultima analisi della sopravvivenza. Una tesi verosimile e anche terapeutica, ma necessariamente incompleta: d'altra parte nessuno chiedeva alla Pixar una riproduzione dei disturbi mentali fino alla depressione maggiore (questa sì, poco funzionale).
Critica frequente mossa al film è che i problemi di Riley sono borghesissimi e da ceto medio-alto: vero, ma il target del film viene in media dalla stessa classe sociale di Riley, e inoltre sono solo i problemi, ad essere borghesi: le reazioni emotive sono approssimativamente universali.
Artisticamente raggiunge vette inesplorate: l'attraversamento della zona del pensiero astratto con la progressiva decostruzione dal figurativismo all'astrattismo geometrico puro è già un classico immortale per verità e originalità, così come il crollo delle isole di personalità, la zona della creatività e le fattezze ibride dell'amico immaginario.
Un lavoro notevole e freschissimo.
Invia una mail all'autore del commento emans  09/10/2015 16:34:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Fa piacere vedere come questo bellissimo film Pixar ti abbia fatto "tornare" nell'area commenti! ;-)
Rask  09/10/2015 17:01:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Più che Inside Out è stata la carta Cinema Tre!
Invia una mail all'autore del commento Enzo001  09/10/2015 23:54:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Santa subito. L'unico motivo per cui ho effettivamente scelto la 3.