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INSIDE OUT regia di Pete Docter, Ronaldo Del Carmen

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Niko.g     4 / 10  06/10/2015 18:24:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' un film sbagliato sia sul piano narrativo che del contenuto.
Sul piano narrativo, perché focalizza l'attenzione su cinque personaggi-emozioni (in realtà solo due) che per la maggior parte del tempo non fanno e non dicono niente di interessante (la prima parte è un martellamento di battute di Gioia che girano a vuoto). L'unico momento degno di nota e probabilmente l'idea che ha dato vita al film, arriva dopo un'ora e si consuma nel giro di pochi minuti, dato che anche il finale è sbagliato, in quanto affrettato e anticlimatico.

Sul piano del contenuto, è criticabile la concezione delle emozioni come uniche forze che governano Riley, la quale non è dotata di una forma, seppur acerba, di pensiero autonomo e di coscienza (deficit che sembra confermato anche nella rappresentazione dei suoi genitori!).

Dal punto di vista realizzativo, chi ritiene sensato che in un film d'animazione si riproducano esseri umani con movenze e sembianze iperrealistiche, tali da poter distinguere i peli delle sopracciglia, resterà soddisfatto.

Per concludere, questo prodotto di puro marketing (ritroviamo i cinque nello spot Fiat e nelle emoticon di Skype), non tiene conto delle aspettative dei più piccoli, che da questo tipo di linguaggio capiranno poco e poco avranno da divertirsi, restando per lo più ipnotizzati dalle tinte accese e dalle pupille giganti di Gioia (facciamole ancora più grandi queste pupille, facciamo tutta una pupilla già che ci siamo).
Rollo Tommasi  13/10/2015 18:22:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non incolpare la Pixar se i tuoi figli/nipoti/bimbi sono tornati delusi dalla visione: è tutto un arricchimento educativo.
Valuta aspetto tecnico, realizzazione, idee, doppiaggio, comicità: tutto in questo cartone gira come un macchinario perfetto, e sembra un'oasi per chi ricerca dal cinema effetti taumaturgici e un pò di ingegnoso divertimento.
Riguardatelo a mente lucida e fredda, vedrai che lo riapprezzerai.

Tristezza: sono troppo triste per muovermi!
Rabbia: complimenti, genitori, per averci portati a San Fran-schifo!!
Rabbia: Ecco che arriva la Mamma con il suo trenino di brutte notizie, ciuuuf ciuuuuf!!! ... ciuuuuuuf ciuuuuuuf!!!
Paura: e anche oggi non siamo morti: un vero traguardo a fine giornata!
Le espressioni facciali di Disgusto quando cerca di inquadrare i broccoli...
Il deja-vu di Bing Bong!
ECC....

Niko.g  17/10/2015 13:40:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Rispetto il tuo parere, ma nel rappresentare una bambina come "prodotto di emozioni" non ci vedo alcun arricchimento educativo, anzi il contrario.
Dietro alla patina fantasiosa e brillante del film, è presente una visione banale e limitata dell'essere umano. Banale perché tutto sommato ce lo aspettiamo che Tristezza dica "sono troppo triste per muovermi". Limitata perché questa bambina è destinata ad essere "sola" con le sue emozioni, come chiusa in una gabbia.
Senza contare l'aver snobbato uno dei concetti più potenti della psicologia di inizio Novecento, che è l'inconscio collettivo di Jung.
JohnRambo  02/11/2015 20:49:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Questa volta non siamo dello stesso avviso.
Fra l'altro il film reca un cenno all'aspetto razionale (quando Gioia Tristezza e l'elefante entrano in una specie di fabbrica dove vengono ridotti a concetti astratti), che in una bambina è naturale non abbia ancora la rilevanza di un adulto.
Immagino che se ci sarà un seguito, come mi è capitato di leggere, probabilmente questi aspetti saranno meglio descritti.
Niko.g  02/11/2015 23:37:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao John. Quello che accadrà nel seguito non lo sappiamo, ma sicuramente quella che prevale qui è una visione meccanicistica dell'essere umano, un pupazzo in balia delle proprie emozioni/pulsioni. Una visione ormai superata da tempo.
JohnRambo  01/12/2015 00:37:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma un bambino risponde sempre alle emozioni, sempre. Forse ce ne siamo dimenticati, ma è così, siamo stati bambini anche noi. Hai voglia di starli a rimbrottare che devono "pensare" prima di fare certe cose...
Il cosiddetto "contenimento" è una nostra invenzione per "contenere" la voglia di emozioni dei bambini, non farli uscire dal seminato secondo i nostri parametri di adulti (non discuto se sia giusto o sbagliato).
Così questo Inside Out è perfettamente bilanciato per un bambino dell'età della protagonista, ed il suo indiscutibile successo proprio tra i bambini, che si immedesimano nella protagonista, secondo me è la prova del centro assoluto fatto dalla Pixar.
Qualche dubbio potrebbe sorgere nella raffigurazione dei genitori, e qui è più difficile rispondere: sembra che tutte le emozioni "adulte" abbiano assunto i tratti delle emozioni più dominanti (nella madre domina la tristezza, nel padre la rabbia), ma tutte assieme sembrerebbero concorrere a formare il comportamento "razionale" della persona.
Niko.g  01/12/2015 17:21:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Le emozioni esistono e siamo d'accordo, ma non pensi che rappresentarle come gli unici fattori comportamentali, sia un messaggio fuorviante per i bambini? Perché, come pure tu hai ricordato, anche gli adulti (cioè i genitori di Riley) sono governati dalle emozioni.
Nulla di grave apparentemente perché tanto tutti dicono "è solo un cartone!" (infatti è talmente "solo un cartone" che sono stati consultati non so quanti psicologi), ma subdolamente si vorrebbe far passare che noi siamo essenzialmente le nostre emozioni, cioè coincidiamo con esse e con le loro combinazioni e nella vita diventa autentico e "razionale" solo ciò che proviamo e sentiamo.
JohnRambo  11/01/2016 15:44:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao Niko, scusa il ritardo della risposta. A proposito, buon anno!

Ho letto anche le tue repliche sopra e ovviamente che la ragione muova le persone assieme alle emozioni nella convivenza civile è incontrovertibile.

Dall'altra parte la protagonista se non erro è molto piccola quindi magari il lato razionale non è stato messo in evidenza per quello.
Forse colmeranno la lacuna nel seguito. Chissà?

Che si voglia poi far passare l'individuo come prodotto delle proprie emozioni è largamente in accordo con tutta la "poetica" moderna. La ragione è stata abbandonata per obsolescenza dopo gli anni Sessanta: la ragione è roba da sfigati, eppure, strano a dirsi, sono quelli con ragione e privi di emozioni ad avere le leve del comando. Un po' di sano equilibrio servirebbe...

Un salutone!
Niko.g  12/01/2016 13:57:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao John, tra poco ci saremmo fatti gli auguri di buona Pasqua :D
Ovviamente scherzo, non devi scusarti e buon anno anche a te!
In effetti è indispensabile un equilibrio tra le due componenti e questo credo che avrebbe offerto uno spunto migliore e anche messaggio più corretto.
A presto.
TheLory  06/10/2015 19:52:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Le emozioni SONO le uniche forze che ci governano, a meno che non si voglia passare il resto della vita come amebe frustrate. Riley voleva tornare a essere felice, non è che facesse i capricci per un giocattolo, scusa eh.
Niko.g  06/10/2015 20:08:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Le emozioni esistono ed influenzano le nostre scelte, ma non in modo esclusivo come qui rappresentato, perché esiste una dimensione razionale. Se togli la ragione, qualsiasi desiderio diventerebbe un diritto della persona.
TheLory  06/10/2015 20:17:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E chi lo stabilisce che i desideri non siano un diritto? Dio è sceso sulla terra e ha detto come ci si deve comportare? Siamo un mistero su questo pianeta misterioso, non ci sono regole, nessuno ci ha detto niente. Fare qualcosa volontariamente contro i propri desideri porta alla malattia mentale. Dobbiamo assecondare l'animale che abbiamo dentro, è lui che decide la nostra vita, non noi.

Niko.g  07/10/2015 00:12:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tanta carne al fuoco, ma provo a risponderti lo stesso.
Prima domanda: lo stabilisce il dover convivere con gli altri e quindi accettare che la tua libertà finisce dove comincia quella dell'altro e questo accade per intervento della ragione, non c'è altra via.
Alla seconda ti dico sì, Dio è sceso sulla terra e ha detto come ci si deve comportare. Hai la libertà di non credergli, ma è sceso sulla terra e ha parlato all'umanità. Tra l'altro qui Dio non c'entra, perché in ogni Paese civile e laico vigono delle regole che vincolano e condizionano i desideri e anche qui, per accettare le leggi della convivenza civile, serve la ragione e Gioia, Tristezza, Disgusto e compagnia cantando se ne stanno per i fatti loro.

Fare qualcosa volontariamente contro i propri desideri non porta necessariamente alla malattia mentale. La storia è piena di uomini e donne che hanno dedicato la loro vita agli altri e che hanno fatto delle proprie rinunce delle virtù, diventate poi modello per altri. Al contrario, può portare alla malattia mentale o comunque ad una forma di dipendenza invalidante, il voler seguire ogni proprio impulso e desiderio (garantito al limone e certificato da innumerevole letteratura psichiatrica).
Sull'ultimo punto, dovresti sapere che l'uomo si differenzia dall'animale per due aspetti fondamentali:
1. la ragione teoretica, cioè la capacità di astrazione che induce l'uomo ad interrogarsi non solo sull'utilità o dannosità delle cose (come fa l'animale), ma anche sulla loro natura.
2. la volontà libera. Entrambe queste componenti impediscono all'uomo di assecondare l'"animale" che è in lui, o meglio lo può anche assecondare in toto, ma così facendo verrebbe considerato un animale a tutti gli effetti dagli altri suoi simili, con tutte le conseguenze che ne derivano.
TheLory  07/10/2015 19:49:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Eh, non sono in grado di rispondere, è stata una giornata faticosa. Facciamo che ti do ragione su tutto!
TheLory  06/10/2015 20:21:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao carissimo, ti saluto, questo dibattito lungo e faticoso è stato fatale. Buonanotte Niko!
Niko.g  06/10/2015 23:52:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Eh, allora non conosci i dibattiti lunghi e faticosi.
Buonanotte (o buongiorno a seconda di quando leggi).
TheLory  07/10/2015 20:17:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ieri non ho lavorato, quindi ero in grado di connettere (nei limiti delle mie scarse possibilità), oggi ho lavorato o forse è meglio dire che sono stata in guerra... buonanotte sicuramente!