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TRUE DETECTIVE - STAGIONE 2 regia di Justin Lin, Daniel Attias, John Crowley, Janus Metz Pedersen, Jeremy Podeswa, Miguel Sapochnik

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Neurotico     4 / 10  18/10/2015 15:13:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il problema grosso di True Detective 2 è che manca lo sfondo da cui i personaggi (raccontati con dialoghi ipertrofici, noiosi, patetici) possano trarre linfa vitale. Per quanto mi riguarda è mancata l'empatia verso tutti i protagonisti.

E quando sono raccontati solo personaggi (per altro abbastanza stereotipati), la storia è solo un futile pretesto per parlare dei vissuti e dell'infanzia e dei problemi quotidiani, noiosissimi e melensi, di queste maschere vuote e senza spessore, tutti equivalenti nel loro peregrinare sconclusionato, senza neppure il conforto di un appoggio, di un carattere forte attorno al quale riannodare i fili di un'identità. Non c'è un protagonista in TD2, nè due, nè tre, ma quattro. Uno più finto e artefatto dell'altro, ognuno costretto a recitare, e non vivere, la sua parte, senza emanare il minimo fascino (forse Fred Ward nei panni del padre del poliziotto Farrel, aveva carisma da vendere, ma non lo sapremo mai).

Nell'incapacità strutturale di avere un'identità, TD2 (che è smidollata) ne assume diverse. Dal patetico, al furioso, dal solenne al psicanalitico, dal mistico all'ironico, mostrando da parte degli autori (il solito Pizzolatto come scrittore e "quanti registi non so" a dirigere), una voglia di strafare, forse per compensare la mancanza di unità d'intenti o carenza d'idee, forse per voler andar oltre TD1, e creare qualcosa di diverso, "forzatamente" diverso.



Ma qualche idea buona c'è: le riprese dall'alto della metropoli, sia diurne che notturne, con tutte quelle luci e bagliori. E le musiche. forse sono loro il vero Protagonista. In mancanza di una storia che funga da base solida e che garantisca una coesione d'insieme al proliferare di azioni e personaggi, le musiche di T. Bone Burnett si ergono come unico baluardo della tensione, di una storia vera e sentita emozionalmente. Ma restano musiche, estetica pura. L'ennesima maschera che copre il nulla.

Td 2 è il trionfo della forma sul contenuto. Non si fa così, per me.

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