Neurotico 4 / 10 18/10/2015 15:13:01 » Rispondi Il problema grosso di True Detective 2 è che manca lo sfondo da cui i personaggi (raccontati con dialoghi ipertrofici, noiosi, patetici) possano trarre linfa vitale. Per quanto mi riguarda è mancata l'empatia verso tutti i protagonisti.
E quando sono raccontati solo personaggi (per altro abbastanza stereotipati), la storia è solo un futile pretesto per parlare dei vissuti e dell'infanzia e dei problemi quotidiani, noiosissimi e melensi, di queste maschere vuote e senza spessore, tutti equivalenti nel loro peregrinare sconclusionato, senza neppure il conforto di un appoggio, di un carattere forte attorno al quale riannodare i fili di un'identità. Non c'è un protagonista in TD2, nè due, nè tre, ma quattro. Uno più finto e artefatto dell'altro, ognuno costretto a recitare, e non vivere, la sua parte, senza emanare il minimo fascino (forse Fred Ward nei panni del padre del poliziotto Farrel, aveva carisma da vendere, ma non lo sapremo mai).
Nell'incapacità strutturale di avere un'identità, TD2 (che è smidollata) ne assume diverse. Dal patetico, al furioso, dal solenne al psicanalitico, dal mistico all'ironico, mostrando da parte degli autori (il solito Pizzolatto come scrittore e "quanti registi non so" a dirigere), una voglia di strafare, forse per compensare la mancanza di unità d'intenti o carenza d'idee, forse per voler andar oltre TD1, e creare qualcosa di diverso, "forzatamente" diverso.
Ma qualche idea buona c'è: le riprese dall'alto della metropoli, sia diurne che notturne, con tutte quelle luci e bagliori. E le musiche. forse sono loro il vero Protagonista. In mancanza di una storia che funga da base solida e che garantisca una coesione d'insieme al proliferare di azioni e personaggi, le musiche di T. Bone Burnett si ergono come unico baluardo della tensione, di una storia vera e sentita emozionalmente. Ma restano musiche, estetica pura. L'ennesima maschera che copre il nulla.
Td 2 è il trionfo della forma sul contenuto. Non si fa così, per me.
1) l'apice dell'alienazione del dannato Farrel/Velcoro che, tra una strisciata di coca e un bicchierino, tutto grintoso e gasato ha l'ispirazione per delle alzate alla sbarra. E' il fascino torbido della persona cattiva.
2) McAdams/Ani Bezzerides che, nella seduta di gruppo confessa, tra il serio e il faceto (lo sapremo mai?) che ama le TEGHE GROSSE, non solo lunghe. Provocatrice ironica. (Ma è tutta colpa dell'omone mefistofelico sporco e barbuto che da ragazzina l'ha fatta sentire amata, desiderata. E ora, da adulta, ha nausea, o si vergogna, di quell'orgoglio.)
3) I siparietti di David Morse/Il santone mistico.
4) I fantasmi del passato senza amore di Vaughn/ Francis "Frank" Semyon che emergono nella sua claudicante, sanguinante ed orgogliosissima scampagnata nel deserto. E muore due volte.
5) Farrel/Velcoro è stato redento dal figlio cicciottello pel di carota con cui era uno s.tronzo infame e così") incontro al suo destino già scritto, prima del messaggio al figlio che recita "Spero che avrai la forza per imparare da tutto questo. (...) Tu sei meglio di me..., dovremmo essere tutti più simili a te". Ma per piacere.....
6) Il personaggio Taylor Kitsch/Paul Woodrugh: è gay? etero? bsx? molto interessante. E la sua corsa folle in moto a fari spenti e senza occhiali? Con una faccia da c.agata costipata! E per caso è proprio lui che trova Caspar? Un prescelto.
7) il dialogo tra il santone e sua figlia Ani nella settima puntata conclusosi con due perle di saggezza: "..se solo potessi restituirti.. mio padre vedi, mio padre era un uomo severo, era rigido e non volevo diventare come lui perchè.. oddio..vaffan**** a tutto!" "E' quello che dico sempre!" (e in sottofondo la musica sinistra, spettrale... che paura, che angoscia!)
8) La sequenza dell'orgia devo ancora capire, dopo averla riguardata, se mi piace o no. Sicuramente la musica è irritante e fastidiosa, e sicuramente si poteva mostrare di più, invece che pochi scorci dai contorni sfocati. (Antigone che vomita in bagno e una p.uttana esclama "alcune hanno un sapore migliore di altre")
9) Le lacrime di Antigone quando, sulla nave, si accorge con il suo sesto senso che il suo amato non c'è più.