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TRUE DETECTIVE - STAGIONE 2 regia di Justin Lin, Daniel Attias, John Crowley, Janus Metz Pedersen, Jeremy Podeswa, Miguel Sapochnik

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rain     8 / 10  01/01/2019 18:50:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Durante la visione mi sono chiesto più volte i motivi della critica per lo più negativa. Direi che, innanzitutto, la delusione generale deriva da un hype esagerato, eredità di quel capolavoro della stagione precedente. In secondo luogo credo abbia fatto storcere il naso a qualcuno un maggiore approfondimento dei personaggi e delle loro vicende private rispetto a quanto visto nella prima serie "rubando" del tempo alle indagini vere e proprie, perchè, diciamocelo, per il pubblico medio di serie TV è preferibile vedere indagini, azione e sparatorie piuttosto che vedere le afflizioni di quattro emarginati. In ultima se si vuol parlare della trama credo sia indubbio che anche per quanto riguarda il lato investigativo il serial killer abbia un appeal ed un fascino morboso verso il pubblico maggiore di quanto non ne abbiano gli intrighi di una società marcia, a cui si deve aggiungere il fatto che in questa seconda stagione il quadro generale di invischiati e colpevoli è, a meno di qualche sorpresa, abbastanza chiaro fin dall'inizio (e questo dal mio punto di vista è forse l'unico vero difetto ascrivibile alla seconda stagione di questa serie antologica). Questo mio pensiero sui presunti difetti nasce perchè, personalmente, durante la visione ho sempre avuto l'impressione di assistere ad un noir di grande spessore, un intrigo ben orchestrato per il modo in cui il pathos viene sempre mantenuto alto per tutte e otto le puntate, una crime story che nonostante non riveli grandissimi colpi di scena sa tenere l'attenzione sempre viva con dei personaggi fuori dal mondo che non saranno alienati come Rust Cohle ma con cui è difficile non provare una sorta di vicinanza a causa dei loro crucci personali.

Insomma per quanto mi riguarda anche questa seconda stagione di "True detective" si è rivelata un noir di alto livello, ingiustamente denigrato per aver deluso le aspettative di una larga fetta di pubblico che si aspettava qualcosa di diverso. Il calo rispetto alla prima (irraggiungibile) serie era prevedibile, le critiche no.