Rollo Tommasi 7½ / 10 20/09/2015 20:47:05 » Rispondi Le serie tv poliziesche made in USA hanno dettato uno standard di coinvolgimento emozionale eccelso al quale lo spettatore rimane assuefatto, in un fluire narrativo dinamico che colma i vuoti con dialoghi brillanti che animano personaggi vivi ed espressivi. Così, anche quando si confronta con un poliziesco cinese, pretende lo stesso modulo: che i personaggi siano incisivi, di aspetto invidiabile, che le indagini siano condotte con metodi accurati ma frenetici, srotolando il nastro giallo ed esibendo equipe di periti medici legali in grado di ricavare il dna dell'assassino da un fiocco di neve sporca, che i dialoghi siano vivaci, e che lo squallore suburbano si alterni ad inquadrature della skyline di New York (o di qualche suggestivo ponte). Fuochi d'Artificio in Pieno Giorno, allora, deluderebbe le aspettative, perchè è un film di atmosfera, autorale nella fotografia ed acerbo nella recitazione (dipende anche dal doppiaggio di serie B...), immerso nella crosta di un inverno alla "giallo Svezia" che risulta molto efficace per creare l'attesa, lento nei ritmi ma progressivo nella risoluzione del caso, con una schiera di personaggi sempre in un limbo tra la disperazione ed il vuoto esistenziale, dove non manca anche una soffusa denuncia sociale sul ruolo della donna nella Cina moderna (SPOILER). Semplicemente, un film diverso dal solito (eccelso) clichè, imperfetto, che non si sottrae a qualche appunto critico, ma che ha un impianto solido, una tecnica fotografica raffinata, e riserva continue sorprese. Per chi apprezza il genere poliziesco, ma vuole una divagazione rispetto al plot classico del crime americano, consiglio "Quo vadis, Baby?" del nostro Gabriele Salvatores.