76mm 7 / 10 22/03/2017 09:33:20 » Rispondi Bello questo noir cinese. A Berlino raramente prendono abbagli. Spiace vedere certi votacci, forse qualcuno si è stufato di vedere il solito poliziotto/investigatore stanco e disilluso, con problemi esistenziali, che si butta a capofitto su un caso per combattere i suoi fantasmi o la dark lady affascinante e misteriosa che porta gli uomini alla perdizione. In effetti sono sempre le stesse figure che vengono riproposte da ottant'anni a questa parte, con qualche piccolo aggiornamento legato al passare delle epoche e al variare della provenienza…però i canoni del noir sono questi, c'è poco da fare…nessuno si lamenterebbe mai del fatto che nei film di guerra si vedono sempre i soldati e nei film di fantascienza gli astronauti credo…poi è tutto quello che viene costruito intorno che deve essere preso in considerazione per valutare la qualità e l'originalità dell'opera, ma le fondamenta sono quelle, altrimenti non è più un noir ma un altro genere di film. Detto questo, qui secondo me è stato fatto un gran lavoro, sia dal punto di vista tecnico (fotografia, luci, ambientazione) che narrativo (la storia è complessa ma lineare e tutto sommato plausibile e si lascia seguire con interesse, senza abusare della sospensione d'incredulità dello spettatore). Alcune scene sono memorabili ,
(tra le altre vorrei citare quella dell'ellissi temporale che ci porta dal 1999 al 2004, quella sulla pista di pattinaggio e in particolare quella della sparatoria nel salone di bellezza che mi ha fatto venire in mente la follia/genialità del primo Kitano)
altre possono lasciare un po' interdetti e non hanno apparentemente un senso compiuto (il ballo, i fuochi sparati nel finale) ma credo sia soltanto una questione di riferimenti culturali che la maggior parte degli spettatori occidentali, me compreso, non è in grado di cogliere appieno. Le interpretazioni sono davvero buone (adoro il modo di recitare degli orientali, sempre così misurati in ogni situazione, al confronto di certe scimmie urlatrici di casa nostra…) Bello il titolo italiano ma quello originale è ancor più calzante. Un'opera forse non originalissima nella struttura narrativa ma nel complesso convincente, con alcuni guizzi da fuoriclasse. Consigliatissimo agli amanti del genere.