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IL FIGLIO regia di Jean-Pierre Dardenne, Luc Dardenne

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JOKER1926     4 / 10  11/03/2010 16:16:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il vuoto…
Potrebbe essere un ottimo slogan calpestante nei confronti di questo prodotto dei fratelli Dardenne "Il figlio", pellicola che si basa inizialmente su una trama sicuramente, in modo parziale, valida ma l'esposizione è da schiaffi; innanzitutto film molto difficile da seguire per via di inquadrature oggettivamente fastidiose imperniate proprio sulle spalle del protagonista (Olivier Gourmet) per far avvertire al pubblico un ipotetico (ma a Mio avviso) mancato senso di desolazione/frustrazione, insomma il progetto Dardenne è quello di far immedesimare colui che guarda negli sporchi panni di un falegname grosso e insudiciato che vive fra silenzi e freddezza la monotonia della propria vita.

"Il figlio" presenta una lista di difetti alquanto palesi come la staticità della narrazione e dell'azione (magari voluta intenzionalmente dalla regia) e da un ritmo che strazia l'animo anche di attentissimi e "pazienti" spettatori, gli attori sono monoespressivi dunque non giudicabile la loro prova; la mancanza della musica imbruttisce e "appiattisce" il film ulteriormente. A tratti questo scadente (ma sopravvalutato) pastrocchio cinematografico cade in un esagerato e volgare pseudo esercizio di stile con le solite e quasi ridicole inquadrature sul personaggio principale intento a lavarsi le mani ad esempio, analizzando ancora più in fondo "Il figlio" è veemente la sensazione di essere di fronte ad un grosso bluff architettato sul niente o perlomeno architettato su ideologie particolari poco incisive ma comunque, semmai, architettato in pessimo modo.
Le stesse teorie circa il perdono e il pedinamento sono esposte in modo molto grossolano e non colpiscono minimamente lo spettatore, in pratica impossibile apprezzare questo film catastroficamente immobile nella sua staticità tecnica e contenutistica.