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MONKEY BOY regia di Antonio Monti

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6½ / 10  09/07/2015 11:25:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sui notevoli titoli di testa viene narrata la favola di un re buono e di una principessa di nome Agata, amati dai loro sudditi ma vittime di un vigliacco raggiro ad opera del mago di corte.
Antonio Monti prende spunto da questa fiaba per introdurci nel mondo di una strana creatura; metà uomo e metà scimmia, restituito alla libertà dopo aver passato la vita in una buia cantina. Non si tratta di una fuga, la donna che lo ha accudito per anni è deceduta e all'ex prigioniero non resta che farsi coraggio e affrontare un modo che non comprende, e nel quale pensa solo a soddisfare i propri istinti primari.
Intanto il racconto da favolistico si fa sempre più nero, con il coinvolgimento di un ispettore di polizia e di sua figlia, una ragazza autistica che come il ributtante protagonista vive una realtà con la quale non riesce ad entrare in sintonia.
Le due storie si intersecano tra loro e parallelamente richiamano quella della principessa Agata, portando alla luce esistenze in apparenza agli antipodi ma in realtà entrambe segnate da profondo disagio e tristezza.
Con una narrazione intelligente fatta di sbalzi temporali e flashback la pellicola si lascia apprezzare per non essere il solito improponibile horror italiano; lontano dagli stereotipi hollywoodiani e del fin troppo evocato thriller/horror anni '70/'80, "Monkey Boy" si rivela interessante favola nera tra tragedia, solitudine e la giusta dose di violenza.
Altri punti a favore derivano dalla messa in scena notturna ed efficace, dal make up del "mostro" interpretato da Andrea Melli stile Gollum nostrano, e soprattutto da una recitazione finalmente all'altezza. A spiccare è soprattutto Giovanna Gardelli, mentre Gianni Fantoni molla il lato più comico e demenziale per creare uno dei tanti mostri figli del dal potere.
Pur non essendo un capolavoro il film di Monti merita di essere recuperato. A mio parere ha poco o nulla da invidiare a parecchi horror stranieri inspiegabilmente acclamati.