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NASCITA DI UNA NAZIONE regia di David Wark Griffith

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ULTRAVIOLENCE78     8 / 10  13/05/2008 12:33:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Epica opera “magna” di Griffith, nonché primo vero lungometraggio della storia della cinematografia. Con esso si inaugura un nuovo modo di fare cinema: dal (perfetto) montaggio alternato (intreccio di immagini legate a diverse sequenze) alle grandi panoramiche che trovano nelle scene della battaglia culminanti col calare della notte un momento altissimo di tecnica cinematografica e di poesia, Griffith realizza delle innovazioni che diverranno, di lì in poi, punti fermi della regia. Altri importanti momenti, sotto il profilo tecnico ed emotivo, sono quello dell’inseguimento della ragazza bianca da parte di un nero (vera e propria pietra miliare del pathos e della suspence cinematografica) e quello finale –anche se obiettivamente retorico nella sua dimensione cristologica, in cui le masse oppresse si trasfigurano in pacifici e sereni fratelli.
Venendo ai contenuti, è chiaro l’intento di Griffith di esprimere tutto il suo orrore per la guerra come fonte di insensati conflitti: in questo senso, i rapporti amorosi instauratisi tra i membri di famiglie appartenenti a opposte fazioni (una del sud e l’altra del nord) stanno proprio a testimoniare l’importanza dell’amore che deve unire tutti, travalicando qualsiasi suddivisione sociale, e che deve prevalere sull’odio. Griffith, tuttavia, non estende il suo messaggio a livello universale ma lo destina soltanto a coloro che sono di pelle bianca, escluidendo i neri che invece vengono tratteggiati come un popolo incolto, barbaro e prevaricatore. Di qui l’apologia dell’operato del Ku Klux Klan, che ci viene presentato come benefico e necessario ai fini del mantenimento dell’ordine sociale.
Griffith si difese dalle accuse di xenofobia affermando di essersi limitato a rappresentare, nel modo più veritiero possibile, l’evolversi degli eventi di quel cruciale momento storico dell’America. In realtà, anche se ciò può essere preso per buono, si sarebbe dovuto in ogni caso dare un quadro più generale della situazione dei neri, a partire dallo sfruttamento nei campi di lavoro fino alle persecuzioni feroci poste in essere dal Ku Klux Klan (soprattutto perché nel 1915 si stava dando vita ad una nuova Confraternita razzista).
Ad ogni buon conto, Griffith riparò al torto realizzando l’anno successivo il film di carattere pacifista “Intolerance”.