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LA PASSIONE DI GIOVANNA D'ARCO regia di Carl Theodor Dreyer

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ZanoDenis     10 / 10  12/05/2015 16:15:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Eh niente, c'era bordello, tutti guardavano il film e mi sono ritrovato in mezzo, cioe Dreyer ha sfornato un capolavoro, il suo primo e probabilmente l'ultimo capolavoro del muto, non saprei da dove incominciare a tessere le lodi ma qui siamo a livelli incredibili, la regia, boh tipo mai vista, incredibile, tutta di primi piani e quando non sono primi piani sono carrellate stupende, la Falconetti (probabilmente per merito di Dreyer) recita in maniera stupenda, una delle interpretazioni più sentite di sempre, tutto svolto in primo piano, se Dreyer non era un genio...
Anche la sceneggiatura è incredibile, il film strabilia perché riesce ad equilibare perfettamente la bellezza visiva che può dare il cinema con dei contenuti incredibili, soprattutto per il tempo in cui è stato girato: Dreyer dimostrerà anche in futuro che questi temi sulla fede e sulla religione gli stavano a cuore, esordisce con un tema che successivamente proporrà anche in Ordet ATTENZIONE SPOILER, NON VORREI ROVINARVI QUESTO CAPOLAVORO.
Se tornasse il messia, chi lo riconoscerebbe? Ovviamente qui come in Ordet, nessuno, la risposta è questa, mostra come tutte queste istituzioni che predicano in realtà non credono nemmeno loro, non credono nei miracoli, non credono in un nuovo messia, anche quando ce l'hanno davanti.
Altro tema ricorrente in Dreyer (parlo sempre al futuro, perché questo è solo il primo dei suoi lungometraggi celebri) che qui mostra in maniera pressoché perfetta è l'essenza della donna, si quella donna che non ha bisogno di apparire, quella donna che indossa vestiti da uomo e tiene i capelli corti, perché non conta come sei fuori, conta la determinazione, conta l'impegno ma soprattutto gli ideali che porta, ecco, Dreyer ci mostra come dovrebbe essere una donna, in questo ci si mettono pure gli incredibili primi piani di sofferenza della Falconetti, incredibili le scene delle torture, le intimidazioni dei giudici.
Dreyer ci fa vedere che comunque anche una considerata una santa è pur sempre un umana, con il suo iniziale pentimento, ci fa vedere che chiunque può cadere in tentazione, anche se poi riflettendo, difenderà fino alla fine gli ideali, ci mostra l'umiliazione a cui costringono queste istituzioni, tutto il marcio che c'è sotto.
E' un film completo, tratta argomenti di tutti i tipi, dalla figura femminile, alla fede, alle istituzioni, commovente e stupendo, ogni singola cosa è curata perfettamente, d'altronde si sa, Dreyer era un po come Kubrick, sfornava un film ogni 10 anni, ma sfornava sempre, o quasi capolavori, tutti curati nei minimissimi dettagli e che riescono a trattare molteplici temi, mai in modo banale, considerato tutto questo, io per quanto riguarda questo, anche considerando l'età del film, non posso dare di meno, cioe, La passione di Giovanna d'Arco è l'emblema del cinema, se non gli dai 10 sei un coglìòne tipo!
Scusate mi andava troppo di scriverlo.
Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  12/05/2015 19:07:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Vero, opera che contiene in nuce i temi della sua filmografia, o potremmo dire filosofia, difficilmente si trova un autore con un percorso tanto coerente nei contenuti e riconoscibile nella forma dai primi passi fino all'ultimo film 50 anni dopo, un Lutero del cinema.
Bassa prolificità, decennale, poiché per lui scrivere un copione era davvero come scrivere un libro, scavando a fondo trovi i suoi tarli, i suoi target, provoca con metafore, con una sua mitologia: il suo superuomo, il suo Zarathustra, il suo Ecce Homo.
'Se tornasse il messia, chi lo riconoscerebbe?'
Aggiungo, tratto da uno dei suoi film muti credo fosse 'Pagine dal Libro di Satana', ci mette davanti ad un'altra provocazione: Dio ha creato Satana poiché il bene senza il male non esisterebbe, lo manda sulla Terra come modello da non seguire.
Diciamo che Von Trier nel prefigurarselo narcisisticamente come modello di strada ne ha da fare.



ZanoDenis  12/05/2015 19:27:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ne ha avuto parecchie di intuizioni geniali, eccome! Io di filosofia capisco ben poco, (avevo letto da qualche parte che in molti film si ispirava a Kierkengaard) però é incredibile come ponga certi temi, ed é vero, rimane sempre coerente, da tutti i suoi film emerge una critica tagliente alle istituzioni religiose e parecchie riflessioni sulla fede. Forse l'unica eccezione é Vampyr che sembra abbastanza atipico, anzi dovrei rivederlo perché non l'ho capito molto bene.
Su Von Trier non posso ancora parlare, non ho visto quasi nulla, ma provvederò!
Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  12/05/2015 20:53:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
'Vampyr' in apparenza può sembrare si discosti dal filone anticlericale ma assimila al suo interno la superstizione delle pratiche esoteriche legate alla stregoneria, il vampirismo nel XIX secolo era davvero ritenuto fondato e di menti soggiogabili dalle leggende popolari ce ne son state e il percorso di Dreyer è sempre stato quello di smascherarle chi dietro una mera cultura popolare o chi per causa dei dogmi religiosi (presi per assioma) non sapeva andare oltre il proprio naso.
hghgg  12/05/2015 21:36:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dici bene su "Vampyr". Vero che altri suoi lavori sono più belli, perché toccano vette di cinema vertiginose però quel film è un capolavoro da riscoprire, anche per godere della versatilità, stilistica più che tematica, di Dreyer, un genio.
Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  12/05/2015 22:41:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Esatto poi il fatto che sia un ibrido tra muto e sonoro, conserva l'impostazione del primo e limita la preponderanza del secondo lo differenzia anche dal gioiello di Murnau di una decina d'anni prima (che non arriva ad eguagliare).

A Dreyer manca un solo film, quell'insoluta produzione ricercata per anni e anni su 'Jesus' che mi son sempre convinto Scorsese abbia restituito.