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SHREW'S NEST regia di Juanfer Andres, Esteban Roel

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7½ / 10  26/05/2015 12:44:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'agorafobica Montse soffre di violentissimi attacchi di panico che non le permettono di varcare la soglia di casa, l'unico tramite col mondo esterno è rappresentato dalla sorella neo maggiorenne; il timore che la giovane sia ormai pronta per intraprendere la propria strada lasciandola in totale solitudine è un tarlo spaventoso insinuatosi da tempo nel suo distorto equilibrio esistenziale.
Il già precario tran tran famigliare viene sconvolto dall'arrivo di Carlos: l'affascinante vicino di casa che in disperata fuga finisce agonizzante e con una gamba spezzata sul pianerottolo delle due donne. Per Montse è amore a prima vista, l'uomo diventa chiave distorta per fuggire da quella gabbia opprimente, sognando una vita fino ad allora repressa per cause di varia natura. E qui entra in gioco un passato doloroso dal quale spunta sottoforma di minacciosa visione la figura di Luis Tosar, non certo un padre modello, accorpato a un'educazione cattolica ai limiti del fanatismo usata regolarmente in maniera opportunistica.
Film stratificato su vari registri questo dei debuttanti Juanfer Andres e Esteban Roel; una pellicola vicina a "Misery non deve morire" con cui condivide la prigionia del ferito con relativa ossessione della sua aguzzina.
C'è una certa pietà nella trattazione del "mostro", Montse è un personaggio definito magistralmente tra fragilità, paure, debolezza e follia. Ottima poi l'ambientazione in interni, il film è girato in un esiguo numero di stanze, idea perfetta per rendere ancora più claustrofobica e castrante la situazione.
Curiosa la scelta di non dare un nome alla sorella, cosa che permette ai più fantasiosi di ricamarci qualche ideuzza.
Macarena Gomez è semplicemente straordinaria, fa davvero paura nel portare a galla una follia latente, alimentata da non detti troppo dolorosi per restare celati a vita.
Il colpo di scena riguardante le due protagoniste è deducibile con largo anticipo, ma non è certo basilare per la riuscita della pellicola in cui religione, abusi famigliari e solitudine si fondono in un mix infernale che porterà ad estreme conseguenze. La violenza è più suggerita che altro ma il sangue non mancherà di sgorgare copioso.
Davvero un buon thriller prodotto da Alex De la Iglesia insieme a Carolina Bang (presente nel piccolo ruolo di Elisa).