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IL RACCONTO DEI RACCONTI (2015) regia di Matteo Garrone

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filobor7     8 / 10  23/05/2015 13:47:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ottimo film.
Cast sensazionale, perfetto per fisicità e capacità espressiva(Cassel Re pornografo e Viola principessa sfortunata, su tutti).
Fotografia strepitosa, alcune scene sembrano rubate a quadri fiamminghi del 700.
A tal proposito leggo che il direttore della fotografia è il fido di Cronenberg, Suschitky, ecco io, in un rapporto multidisciplinare tra lui e Garrone vedo nel risultato un film di Cronenberg un po' 'terrone'(con tutta la positività che sottende questo termine).
E non poteva essere altrimenti visto che le storie ispiratrici sono napoletane del '600!
Ma l'attualità dei temi trattati è strabiliante, nell'episodio delle vecchie e il Re, per esempio, uno ci può benissimo leggere, se volesse, la vana rincorsa della giovinezza tramite chirurgia estetica o la ricerca del proprio piacere tramite siti d'incontri su Internet!... se volesse... infatti queste sono favole nere, ma non le famose favole dark marcate Disney, qui non c'è buonismo, non si cerca lieto fine, le favole propongono sempre diverse chiavi di lettura, a seconda del gradi di sensibilità di chi le legge o le guarda. E sono favole truci, dove gli istinti, l'egoismo, i vizi, prendono il sopravvento; la nobiltà è solo un titolo, dietro ci stanno le bassezze umane mostrate senza filtri(gomorra non è lontana).
Io in molte scene e parti del film mi sono emozionato, chi era con me lo ha trovato disturbante(riecco che riappare un aggettivo tipico cronenberghiano).
Ovviamente anche sulla lentezza ribadita da alcuni, mi trovo in totale disaccordo, il film ha un ritmo mirabile, perfetto per dare respiro ai personaggi e farci entrare nelle sale dei Castelli o farci usmare l'odore del muschio del sottobosco...anzi, se vogliamo dirla tutta, una critica potrebbe essere il finale un po' 'tirato via'.
Persino le scene d'azione hanno un taglio personalissimo, la scena della lotta sottomarina con il drago albino ne è un esempio lampante.
Quindi mi sento di consigliarne la visione, anche il tentativo di Garrone di dare al film un respiro internazionale è apprezzabile, questo mantenendo per quanto possibile uno stile proprio, unico.
Forse qualche forzatura qua e là, ma niente che mi impedisca di affermare che per ora questo è il film dell'anno.