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SIMON DEL DESERTO regia di Luis Buñuel

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RedPill     7 / 10  07/07/2010 21:12:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Vandalizzato e Mutilato dalla catto-censura di una produzione limitata e limitante, il messaggio di L.B. rimane comunque chiaro e inequivocabile.Proseguo di una critica iniziata anni addietro, attraverso alcune delle sue più importanti opere, con Simon Del Deserto, il regista (ri)affronta il tema religioso, "armato" di uno spirito dissacratorio difficilmente raggiunto in precedenza da film come Viridiana o L'Angelo Sterminatore.Sarcastico nei toni e spietato nei modi con cui sbeffeggia una fede devota esclusivamente al culto della mortificazione e delle illusioni, Bunuel s'interroga sul senso di certe scelte, ironizzando sull'inutilità delle stesse.Quello del monaco anacoreta appare perciò un soggetto sicuramente azzeccato, benefattore umile e devoto, alla continua e sofferta ricerca del perdono eterno e perciò, costantemente nelle mira del Tentatore; ruolo quest'ultimo, interpretato magnificamente da una seducente Silvia Pinal, che proverà a corrompere con ogni mezzo l'anima del penitente Claudio Brook, stuzzicata con sempre maggior insistenza dalle "peccaminose" debolezze dell'uomo comune.Simbolico, provocante, blasfemo, lavoro che combina in maniera impeccabile, l'immensa capacità comunicativa delle proprie immagini al sarcasmo beffardo di quei dialoghi, che si dimostrano, più di ogni altra cosa, il reale punto di forza di questa pellicola.Premiato l'anno seguente, nonostante tutto, al festival del cinema di Venezia… documento rappresentativo del Buneul pensiero.