caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

LET US PREY regia di Brian O'Malley

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
steven23     6½ / 10  08/07/2015 15:53:41 » Rispondi
Probabilmente il film non vale il voto che gli do, ma diciamo che lo premio perché, a modo suo, riesce a discostarsi dal panorama orrorifico odierno e regalare alcuni momenti piuttosto inquietanti. Certo, con un finale curato meglio e qualche scelta diversa durante lo svolgimento gli avrei affibbiato tranquillamente un punto in più.

Rachel è al suo primo giorno nella stazione di polizia di uno sperduto paesino credo irlandese. Si troverà a fare i conto con dei colleghi tutt'altro che accondiscendenti e, soprattutto, un uomo da poco arrestato.

La premessa non contiene nulla di elaborato, eppure la storia poteva funzionare benissimo... e in parte funziona. La centrale di polizia del tutto isolata, i pochi scorci riservati al paese che la circonda, il grigiore della fotografia e l'opprimenza di certe atmosfere funzionano alla grande. La tensione è palpabile già fuori, quando l'attenzione si sposta poi all'interno dell'edificio (a dir la verità quasi subito) diventa ancor più insostenibile. Ogni personaggio sembra avere qualcosa da nascondere, ognuno ha i suoi scheletri nell'armadio; Rachel compresa. E proprio i rapporti tra i vari agenti e i pochi detenuti sono un altro punto a favore. L'astio che serpeggia tra le celle e le postazioni dei poliziotti, la diffidenza verso la nuova arrivata: senza tralasciare l'inquietudine che provoca l'ultimo arrivato, un uomo misterioso e poco incline alle chiacchiere.
Sarà proprio il suo arrivo a far deviare il film verso una componente prettamente orrorifica... e paradossalmente a fargli perdere punti. Se da una parte lo scoprire i peccati di cui si sono macchiati i vari protagonisti aiuta, dall'altra ci pensa una sceneggiatura non proprio di ferro e alcune spiegazioni raffazzonate a privare la pellicola della giusta chiarezza. Alcuni concetti paiono un po' confusi, molto è lasciato all'interpretazione dello spettatore (ma questo per quanto mi riguarda non è affatto un difetto) e il finale, tra le pieghe di uno splatter sempre maggiore ma mai esagerato, perde del tutto la trebisonda risultando troppo confusionario. Proprio quest'ultimo credo debba essere il maggior rimpianto di un film altrimenti buono.

Anche il cast presenta alti e bassi, e tra gli alti ci finiscono un pacato quanto inquietante Cunningham e la McIntosh, l'indimenticabile protagonista di "The Woman"; conferma la sua bravura! E pensare che il suo personaggio avrebbe potuto essere approfondito ancor più di quanto non è stato fatto, in particolare l'interessante passato trascorso da ragazza.

In sostanza direi film più che sufficiente ma con parecchie pecche che, però, non riescono a convincermi a penalizzarlo ulteriormente.