JOKER1926 6½ / 10 20/03/2024 02:30:17 » Rispondi Merita indubbiamente un'analisi doviziosa il film degli anni Novanta di Ridley: "Riflessi sulla pelle".
Le attenzioni per questo film nascono dalle medesime intenzioni artistiche, insomma, il colto spettatore potrà carpire lestamente le sfumature di uno specifico "linguaggio" di far Cinema assai vicino a regie come quelle di David Lynch e di Zulawski. Il disegno artistico della regia in questione diventa interessante e le ambizioni devono provare a mantenere alte le stesse velleità di "Riflessi sulla pelle". A nostro giudizio, la fatica di Ridley riesce solo parzialmente nella sua audace intenzione.
Sarebbe ingiusto pretendere in questa orbita cinematografica una determinata e regolare trama, al medesimo tempo, se "Riflessi sulla pelle" vuole esser una sorta di fiaba onirica/nera non può peccare sulla profondità e sulle sfaccettature di una credibile sceneggiatura. La netta impressione, ahimè, risiede nella totale assenza (che è anche sinonimo di negligenza) di una sacrosanta intelaiatura di personaggi e faccende: il film gira di qua e di là senza un nesso ben preciso. Così facendo, resta a galla solo la sensazione "chimerica" di alcune scene ben fotografate e poco altro. La fotografia e i colori, quasi grezzi e fin troppo carichi, rappresentano sperduti contesti rurali in maniera dignitosa e si collocano nelle cose più importanti del film; alcune idee quasi kitsch di rappresentazione elevano il film sopra la sufficienza, allo stesso tempo, il dolce bighellonare fra situazioni grottesche e personaggi balordi, non spingono il film "oltre".
Produzione consigliata agli amanti di uno specifico genere cinematografico. Non è affatto scontato, però, un apprezzamento roboante.