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DOC. 33 regia di Giacomo Gabrielli

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Ciaby     4 / 10  20/08/2018 01:10:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il riferimento principale del film? Decisamente il classico "Blair Witch Project", al confine tra omaggio dichiarato e semi-copia.
Qui cambia l'ambientazione: siamo in Austria in un orfanotrofio abbandonato.

Tutti i pregi dell'originale americano qua non ci sono. Oltre ad essere stato il primo esperimento consistente di found footage horror, "Blair witch project" giustificava anche il suo essere "cassetta ritrovata", giocando sull'ambiguità tra visibile e invisibile, non rispondendo alla domanda "c'è veramente qualcosa di soprannaturale?", lanciando il seme del dubbio sulla sanità mentale dei protagonisti.

Qui il sovrannaturale viene dichiarato. Anche se, da quello che si vede, mi risulta difficile che il film, nella finzione cinematografica, sia giudicato "prova inconfutabile e schiacciante del sovrannaturale."

Apprezzo la messa in gioco dei giovanissimi filmmaker e apprezzo le riuscite inquietudini della parte finale, ma un elemento chiave di questi horror-vérité dovrebbe essere la recitazione credibile e spontanea fino all'ultimo.
Qui è pessima, sotto l'amatoriale. Difficile, quindi, credergli.