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DEATHGASM regia di Jason Lei Howden

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Spotify     8 / 10  10/01/2018 01:49:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Gioiellino trash proveniente dalla Nuova Zelanda e che finalmente è arrivato anche da noi, appena il 23 novembre scorso. Sia benedetta (o in questo caso, maledetta XD) la casa di distribuzione! Già, perché "Deathgasm" è un film, in parte, davvero geniale, con trovate originali e che tratta un tema non molto affrontato nel cinema, ovvero, l'heavy metal. I metallari ameranno senza ombra di dubbio questa pellicola, nella quale il metal è un elemento centrale. Ed io, da buon metalhead che sono, ho adorato il film dal primo fotogramma. Il regista mette in campo tutti gli stereotipi comuni sull'heavy metal e sui metallari, ovvero satanismo, magia nera, cose macabre e via dicendo. Oltretutto, Jason Lei Howden, descrive anche il tipico metallaro, ossia emarginato a scuola, preso in giro, "darkettone" ecc...
Oltre a tutto questo, da notare anche le evidenti citazioni ad "Evil Dead" di Sam Raimi, a partire dal plot:

La storia vede protagonista Brodie che, dopo la morte del padre e la rinchiusura della madre in un ospedale psichiatrico, si trasferisce in un piccolo paesino della Nuova Zelanda dallo zio. Quest'ultimo è molto religioso e mal tollera la passione di Brodie per l'heavy metal. Il giovane trova anche difficoltà ad inserirsi a scuola, dove viene emarginato e preso di mira da suo cugino David. Un giorno, in un negozio di dischi metal, Brodie fa la conoscenza di Zakk, un altro metallaro, molto più carismatico e forte di lui. I due stringono presto amicizia e, insieme a due compagni di scuola nerd, formano una band, i Deathgasm, i quali cominciano a suonare nel garage della casa dello zio di Brodie. Un giorno, Brodie e Zakk entrano in possesso di uno spartito, l'inno nero. I due metallari decidono di suonarlo, ma, poco dopo aver iniziato a riprodurre le note di quel brano, ecco manifestarsi una qualche forza oscura che trasforma tutte le persone della cittadina in demoni assetati di sangue. Toccherà ai ragazzi risolvere la questione e capire cosa rappresenta l'inno nero.
Dunque, come ho scritto all'inizio del commento, il director utilizza tutti i luoghi comuni sui metallari, ad esempio abbiamo lo zio iper-religioso che giudica il metal come la musica del demonio. O ancora, l'evocazione del male attraverso uno spartito suonato ecc... Il regista però, situa tutti questi stereotipi in contesti comici, quasi a volerli sdrammatizzare e far capire quanto sia sbagliato etichettare l'heavy metal in maniera così negativa. E inoltre, il director ci presenta sia i metallari che il metal, come persone normali e sensibili e come un genere musicale capace di trasmettere fortissime emozioni: si prenda in considerazione ad esempio, l'interesse di Medina per Brodie e il conseguente appuntamento tra i due con il ragazzo molto timido ed impacciato; un'altra scena in cui la stessa Medina sente un cd metal prestatole da Brodie e, ascoltandolo, ne resta parecchio sbalordita.
Lei Howden quindi, difende a spada tratta i metalhead e l'heavy metal, collocando il genere musicale "più malvagio" che c'è, in un'ottica tutta da ridere e condannando la gente bigotta che ancora vive di pregiudizi.
Oltretutto, c'è un altro ribaltamento di ruoli: i metallari, i quali di solito vengono visti come i ragazzacci cattivi, drogati ed emarginati, in questa pellicola, sono proprio loro che devono cercare di salvare il mondo dall'avvento delle forze oscure. Chissà, forse Lei Howden vuole dirci che, nonostante vestano nero e ascoltino musica satanica, i metallari preferiscono vivere la propria vita.
Tante, ma davvero tante, le trovate fantasiose e irriverenti. Da citare la scena di Brodie e Zakk che vanno contro gli zii posseduti di Brodie, armati di falli finti. Scena da ridere a crepapelle. Oppure mostrare gli stessi zii di Brodie demonizzati è un'altra trovata divertentissima, in quanto dovrebbero rappresentare i religiosi devoti della situazione.
Tante poi le citazioni alle band famose: Metallica, Slayer, Judas Priest, Death... insomma, il regista non nasconde affatto la sua passione verso il metal.
I personaggi sono caratterizzati benissimo. I due ragazzi protagonisti rispecchiano perfettamente la figura del tipico metalhead. Sono davvero soggetti credibili e lo sono ancora di più quando devono fronteggiare le orde di demoni. Bella poi la contrapposizione che fa il director tra il metallaro più tranquillo (Brodie) e quello più duro e sregolato (Zakk).
Il ritmo scorre via velocissimo, è anche vero che il film è corto, però negli 85 minuti di visione, non c'è mai un momento morto, tutto è in continuo sviluppo. Gestione dei dialoghi mitica da parte di Lei Howden.
Le scene comiche sono fantastiche ed assumono un carattere ancor più buffo in quanto l'argomento sul quale si ironizza non è molto usuale.
Le scene splatter sono favolose, e pensare che questo è un b-movie. Nettamente meglio gli effetti di questa pellicola qui che quelli di altri lavori prodotti con budget maggiori. Il sangue scorre a fiumi e, benché la maggior parte delle sequenze più sanguinolente siano ambientate in contesti divertenti, bisogna essere dotati di stomaci forti.
Il finale è davvero simpatico, sicuramente un po' prevedibile, ma lascia l'astante soddisfatto ed intontito allo stesso tempo.


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La scenografia è molto buona, ideale per uno svolgersi degli eventi come quello di questa pellicola. La fotografia non è da meno, scura, dai toni grigiastri.
La colonna sonora è ovviamente il pezzo forte. E' un soundtrack metal al 100% dove si esplorano i più svariati sottogeneri di questa musica. Musiche usate sempre nei momenti migliori ed alcune scene non sarebbero le stesse senza questo fantastico tema sonoro di sottofondo.
Ottimo il cast: convincente interpretazione di Milo Cawthorne, si adatta bene allo stile metallaro. Buonissima esplicazione dei dialoghi e sguardi riusciti. Non male il ragazzo.
James Blake è fantastico, la sua è la recitazione migliore. Anche lui, come Cawthorne, si adatta bene all'indole metal e riesce a rappresentare con enorme dimestichezza il tipico metalhead burbero e dai modi non troppo gentili.
Come ho scritto prima, il film somiglia molto ad Evil Dead, ad esempio il trucco dei mostri ricorda tanto quello usato nel cult di Raimi. Anche la stessa miscela tra commedia e horror e ripresa da "La Casa". E il bello di tutto questo è che il regista non nasconde affatto queste citazioni, anzi, le evidenzia, tenendo a sottolineare quanto "Evil Dead" sia stato fonte di ispirazione per la realizzazione di "Deathgasm".
Un punto etico importante sul quale Lei Howden si sofferma, è il forte legame che si crea tra i metallari. Vediamo infatti come Brodie e Zakk facciano subito molta amicizia. Ma infatti, per esperienza personale, posso confermare che due o più metalheads messi a ravvicinato contatto, stringono subito un buon rapporto.
La sceneggiatura è esilarante, totalmente fuori di testa. Lei Howden si sbizzarrisce nello scrivere le sequenze più assurde che si potessero pensare. E poi mette in atto ogni qualsiasi tipo di volgarità possibile. Meravigliosa la stesura dei personaggi, impianto narrativo solido con un continuo evolversi della storia (pur restando ovviamente in territori trash). E dei dialoghi? Ne vogliamo parlare? Unici, divertentissimi e trascinanti. Sono quell'elemento che fanno immergere completamente lo spettatore nel film.

Conclusione: un vero gioiello. Io, da metallaro incallito che sono, ho amato questo film da subito. E' una pellicola che, in mezzo al marasma di demenzialità che si porta dentro, fa capire quanto sia importante per un metallaro, essere un metallaro. Il film lo consiglio ovviamente anche a chi a non ama l'heavy metal, perché anche se siete dei semplici appassionati di horror o in genere di cinema di serie b, ma non del metallo pesante, "Deathgasm", vi piacerà di sicuro.
Stay metal!!