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LA FONTANA DELLA VERGINE regia di Ingmar Bergman

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ds1hm     10 / 10  14/05/2007 14:45:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
film che sembra al di fuori della logica di Bergman in quanto è il tema a dominare sull'autore e non il contrario con la conseguenza che lo spettatore respira un pò di soddisfazione nel poter interpretare il film.
siamo nel 1960 e la presunta trilogia e i film come l'ora del lupo e persona sono lontanissimi: questa è l'unica impressione certa che mi ha invaso allo scorgere della fontana in quanto simbolo e manifestazione di presenza ultraterrena. il tutto arriva alla fine di un film dotato di una crudeltà psichica enorme, svincolato a suo modo da comode ipocrisie religiose in tema di perdono e di vendetta: nessuno viene risparmiato, nè la ragazza stuprata nè il bambino circondato dalla sua oscura innocenza. le parole rivolte al cielo dal padre sono espressioni di struggente impotenza laddove convivono odio e rabbia, morte e rimorsi. al contempo bisogno di sangue e necessità di pace. eppure sembra che l'inesistenza di un qualsiasi dio, nonostante la nascita della fontana della vergine, appare chiara nel realizzarsi delle violenze, nell'incapacità di poterle evitare. libertà di interpretazioni, credere o non credere, il valore e l'importanza della vera arte.