Filman 8 / 10 05/11/2020 07:52:48 » Rispondi All'interno di quel progresso che vuole il cinema classico esplorare il genere storico con una nuova voglia di misticismo e artisticità, prima di scomparire per sempre, JUNGFRUKÄLLAN (La Fontana della Vergine) gioca coi silenzi, col montaggio sonoro che risalta i rumori della natura, con la fotografia e l'ambientazione naturale, con un tipo di narrazione che scorge la post-modernità. Ingmar Bergman qui predilige più un lavoro di tecnica che un lavoro filosofico, nonostante il film giri attorno al dualismo purezza-impurezza femminile incarnato dalle due protagoniste e nonostante il loro tragico viaggio potrebbe assumere la forma di una metafora, cosa che infine preferisce non fare.