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SOGNI regia di Akira Kurosawa

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speXia     9½ / 10  18/07/2012 14:22:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
RAGGI DI SOLE NELLA PIOGGIA: episodio incredibilmente folkloristico, un po' inquietante e con un atmosfera di mistero, ma proprio per questo veramente stupendo. Tutta la sequenza con il matrimonio delle kitsune, poi, è davvero meravigliosa. E chi, come me, adora la cultura, la mitologia, e le leggende giapponesi sicuramente amerà alla follia questo e tutti gli episodi con richiami al folklore locale.
Voto: 9½.

IL PESCHETO: qui il film raggiunge vette di bellezza inimmaginabili, eguagliate solamente dall'ultimo episodio e da quello di Van Gogh. Se nel primo episodio la scena del matrimonio volpino era bellissima, ne Il Pescheto la sequenza della danza degli spiriti-albero è da orgasmo visivo. E che dolce che è il finale...
Voto: 10.

LA TORMENTA: anche qua richiami alle leggende giapponesi, ovvero a quella della Yuki-onna, yokai di una persona morta congelata tra le nevi delle montagne, che uccide gli incauti viandanti con il suo alito congelante o con i suoi altri poteri sovrannaturali. Quest'episodio, tuttavia, non mi ha detto niente di particolare. In ogni caso, molto bella l'ambientazione.
Voto: 7½.

IL TUNNEL: molto macabro, e anche piuttosto malinconico visto che tratta il tema della guerra e dei morti che essa produce. Tra tutti gli episodi, forse è quello che ha l'atmosfera più simile a quella di un sogno (insieme a Raggi Di Sole Nella Pioggia): l'episodio è bello, ma anche inquietante, assurdo, sovrannaturale, ed è tra tutti il più tenebroso. Ricorda quei sogni che ognuno di noi ha fatto almeno una volta, quei sogni che ci inquietano, e al nostro risveglio ci lasciano un po' perplessi. La storia non ha un vero e proprio inizio e neanche una vera e propria fine, come se chi l'avesse sognato (Kurosawa) non ricordasse bene tutti i dettagli, e l'ambientazione (galleria buia, montagne scure) è piena di ombre e tenebre da cui non sappiamo cosa potrebbe uscire. E proprio per tutti questi motivi, Il Tunnel è un episodio paurosamente affascinante.
Voto: 9.

CORVI: visionario e...artistico. Tutta l'ultima parte, con il ragazzo che corre nei quadri, è di una bellezza mozzafiato. Colori e location meravigliose.
Voto: 9.

FUJI IN ROSSO: questo episodio e quello seguente mi hanno detto poco-niente, poi ci sono delle esagerazioni pazzesche (l'eruzione del fujiyama, le nubi tossiche colorate). Tutto sommato, essendo un sogno, può anche starci. La forza dell'episodio è piuttosto il messaggio ambientalista trasmesso in maniera diretta, cruda e triste (la madre, con i bimbi piccoli, che si dispera).
Voto: 7½.

IL DEMONE CHE PIANGE: noiosetto quest'episodio, merita più che altro per le scenografie stupende che sembrano leggermente rifarsi a Nausicaa Della Valle Del Vento. Anche qui c'è un messaggio ambientalista, curiosamente unito alla mitologia giapponese (la figura degli Oni, ovvero i demoni). Questi sogni sembrano richiamare gli attacchi atomici che si abbatterono sul Giappone nella metà degli anni 40. Akira Kurosawa aveva, a quell'epoca, 25 anni, quindi rimase sicuramente parecchio influenzato dall'avvenimento.
Voto: 7½.

IL VILLAGGIO DEI MULINI: colorato, sereno, idilliaco, una vera gioia per gli occhi. I messaggi che manda sono belli e molto importanti, specialmente quello sulla vita. Il corteo funebre è una scena stupenda e l'atmosfera che si respira nel villaggio è paradisiaca, quasi sovrannaturale (dove si trova un posto così bello?). Un vero e proprio sogno, di quelli che, quando ti svegli, ti lasciano un senso di pace e armonia.
Voto: 9½.

La media finale rasenta il nove, ma voglio premiare il film con un mezzo voto in più, per la visionareità, l'atmosfera fiabesca e soprattutto, una delle cose che nel cinema apprezzo di più (ma accade con pochi film): la capacità di fare sognare.

Kurosawa sembra, in questo film, dipingere il ritratto di una vita intera (che lui sia il protagonista o no non si sa con certezza, chiunque può immedesimarsi):
il primo sogno rappresenta il bimbo ancora piccolo, intimorito e allo stesso tempo incuriosito dai misteri della natura. Il secondo rappresenta il bambino più cresciuto, che non si spaventa più facilmente, impara ad amare la natura e conosce il suo primo amore. Il terzo sogno è abbastanza difficile da collocare, potrebbe rappresentare un adolescenza travagliata, con mille insidie e persone false o pericolose (la yuki-onna, che incanta i viandanti ma li uccide). Il quarto sembra simboleggiare un età più matura, in cui si riflette su tematiche come l'assurdità e la crudeltà della guerra. Nel quinto episodio, che si trova tra due episodi tristi e sembra quasi una fuga dalla realtà con l'immaginazione, il protagonista potrebbe essere proprio un giovane Kurosawa, che ammira l'arte e si trova in particolare sintonia con Van Gogh (entrambi amavano la natura e la sua bellezza). Il sesto e il settimo potrebbero essere incubi di persone vissute all'epoca dei disastri atomici, oppure sono semplicemente presagi di come diventerà la Terra se non si fa qualcosa. Il protagonista è triste e spaventato: invecchiando, andando avanti con gli anni, il mondo sta cambiando insieme a lui. L'ultimo episodio, contrapposto a quelli precedenti per colori e presenza di natura rigogliosa, è un lieto fine, il termine della vita del protagonista, e un possibile mutamento in meglio della Terra: se tutti seguissero il modello di vita degli abitanti del villaggio, il nostro pianeta sarebbe salvo e potremmo viverci in perfetta sintonia.

Personalmente ho trovato questo film incredibilmente profondo e poetico.
Guardarlo è obbligatorio, per riflettere.