Dom Cobb 8 / 10 11/01/2019 18:40:33 » Rispondi Il vecchio ma ancora arzillo Darby O'Gill ama deliziare il villaggio con i racconti sui folletti e il loro re, che a quanto pare sembra conoscere molto bene. Quando il signore di cui guarda la casa di campagna lo informa che verrà presto sostituito dal giovane nipote, Darby, preoccupato per l'impatto che ciò potrebbe avere per il futuro della propria figlia, decide di rapire il re dei folletti e chiedergli i famigerati tre desideri... E' affascinante osservare la qualità costantemente altalenante dei lavori in live-action prodotti dalla Disney nel corso della storia. Per un motivo o per un altro, i prodotti con attori veri non sono mai riusciti, per la maggior parte, ad eguagliare il fascino, la completezza artistica e contenutistica e in generale la magia delle controparti animate, e i casi in cui è vero il contrario si possono per lo più definire delle eccezioni, visto che in fondo non sono poi così tante. Per sua fortuna, Darby O'Gill e il re dei folletti è una di quelle eccezioni. Ispirato a una serie di racconti radicati nel folklore irlandese, il film è una scanzonata e intrigante virata nel fiabesco più classico, dove elementi mondani e soprannaturali vengono mischiati alla bell'e meglio e sottotrame su sottotrame si intersecano a vicenda nel corso di tutta la durata. Dall'inizio alla fine si corre il rischio di perdersi in un mare di personaggi e vicende che, in certi casi, potrebbero apparire di troppo,
Abbiamo il problema di Darby che viene sostituito dal giovane aitante nipote del signore, la figlia di Darby corteggiata dal detto nipote, il triangolo amoroso che ciò provoca con il belloccio bullo di turno, le macchinazioni della megera madre del detto bullo, Darby che decide di tenere il proprio licenziamento un segreto dalla figlia, i folletti che evocano la Banshee come ritorsione per il rapimento del loro re, e tutto questo è solo una parte.
ma per un motivo o per un altro, il risultato che ne esce è straordinariamente equilibrato e fluido a livello narrativo. La regia di Robert Stevenson, come già dimostrato nel suo "Zanna Gialla", è asciutta e diretta, priva di zuccherose melensaggini e sentimentalismi inutili, mentre la sceneggiatura attentamente calibrata mantiene sempre il centro della narrazione lì dove dovrebbe essere, ossia sul vecchio Darby O'Gill, che a sorpresa si rivela un protagonista assai gradevole, soprattutto nelle battaglie d'intelletto con il re dei folletti. In effetti, proprio gli attori fanno la parte del leone: tutti riescono ad essere naturali al punto giusto, tutti riescono a trattare la materia senza sbilanciarsi troppo sull'ironia o sul grottesco e di conseguenza rendono la vicenda più credibile, a riprova del fatto che a volte l'approccio diretto è il migliore. C'è addirittura Sean Connery in uno dei suoi primi ruoli che, al netto di una versione italiana un po' di seconda mano, già mostra il carisma che in futuro gli varrà il ruolo dell'agente segreto 007.
Una delle chicche del film è quando si mette a cantare, uno scozzese che cerca di suonare come un irlandese è forse una delle cose più divertenti che abbia mai sentito.
A fare da contorno,degli effetti speciali strepitosi e un'atmosfera che si tinge molto spesso di un sottotono cupo e minaccioso; questi toni si fanno molto più aspri durante il terzo atto, pur rimanendo nell'ambito del film per famiglie, e nonostante tutto risultano appropriati, visto che la storia, a ben pensarci, viene mandata avanti per lo più dagli slanci di egoismo dei personaggi.
Il re cerca di "salvare" Darby rapendolo e imprigionandolo nella sua montagna, di contro Darby lo rinchiude in un sacco per farsi esaudire i tre desideri, gli altri folletti gli scatenano contro la Banshee per vendetta.
A volte mi ritengo troppo dipendente dai miei gusti e dalle mie sensibilità per dare un giudizio oggettivo, ma in questo caso mi sento di dire che questo è senz'altro uno dei migliori live-action disneyani di sempre; almeno per quello che vale, visto che così tanti non ne conosco. Anche sforzandomi, non riesco a trovarci molti problemi né con la storia, né tanto meno con la tecnica, gli effetti speciali o le interpretazioni. Una fiaba il cui ammaliante incantesimo funziona ancora oggi a meraviglia.