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LORENZACCIO, AL DI LA' DI DE MUSSET E BENEDETTO VARCHI regia di Carmelo Bene, Mauro Contini

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JOKER1926     7 / 10  16/04/2015 17:34:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Chi va oltre le cose lo fa perché è lontano, fin troppo lontano, da ciò che produce il pensiero convenzionale della gente, "Il pensiero è un risultato del linguaggio".

Chi ha seguito il corpus teoretico dell'Artifex leccese sa che "Lorenzaccio" è un'altra stoccata di coerenza artistica (e quindi extra artistica) di un autore che ha demolito i canoni del teatro andando a riscrivere tutto in modo personale.

La visione di questo "film" ( il Lorenzaccio di Bene è una produzione teatrale adattata ai dettami televisivi, parliamo di un qualcosa che, in un modo o nell'altro, è integrata nei tessuti cinematografici) porterà lo spettatore ad un nuovo nulla. Nullismo caro a Carmelo Bene; la decorazione è arte, ma sfugge all'essenziale.
L'opzione morale scelta da Carmelo Bene si rifugia nel nome del solito
significante e dell'atto che trapassa l'azione, analitica rappresentazione della cosa.

Ci vorrebbe il seme di Bene e la sua genetica intellettuale per comprendere ciò che lo stesso regista vuol mostrare, il consiglio è di prendere visione e poco altro. La phoné di Bene vale il prezzo del biglietto.