Ciumi 8 / 10 24/04/2010 13:09:16 » Rispondi Non è un documentario sui campi di prigionia nazisti, com’è evidente, né comunque un film che ne intenda rappresentare, o denunciare, gli aspetti storici. In ‘Stalag 17’ Wilder racconta (bene) non la Storia ma una storia; raccoglie diversi generi quali il film bellico, la commedia, il drammatico, addirittura il thriller o il giallo (chi è la spia?); continua quel discorso sul cinico opportunismo dell’uomo che si era visto, ad esempio, in ‘Viale del tramonto’ o ne ‘L’asso nella manica’, sentimento qui osteggiato da quello necessario di solidarietà tra i prigionieri. Trova forse la sua vera fonte in ‘La grande illusione’ di Renoir.
Wilder non inventò nulla, ma riassunse molto, in grandezza, entro i confini del convenzionale. E della pessima Hollywood, di cui mantenne pur sempre alcuni difetti, o almeno secondo me, egli rimane probabilmente il migliore rappresentante.