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HO CAMMINATO CON UNO ZOMBIE regia di Jacques Tourneur

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liu_mi     9 / 10  12/02/2006 01:50:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Lei crede nella stregoneria?" domanda il capo dell'agenzia di lavoro all'infermiera nel proporle un nuovo impiego nelle Indie Occidentali. La ragazza accetta, allettata dall'idea di palme e bagni di sole, e la storia racconta, in prima persona, la sua avventura ad Haiti. tratto da un racconto di I. Wallace, definito un dramma psicologico più che un horror, il film coniuga l'atmosfera inquietante del classico horror in bianco e nero, che gioca con intelligenza con effetti luce/ombra e ottimi effetti sonori, con il melodramma, tanto che la sceneggiatura è ispirata a Jane Eyre della Bronte. Infatti la vicenda della moglie trasformata in zombie resta in secondo piano, eclissata dalle avventure dell'ingenua infermiera alle prese con i sentimenti per il marito di lei e i dissidi con il fratello di lui. nella seconda parte del film invece è interessante la contrapposizione tra la medicina occidentale, che non crede a filtri e riti, e il credo della religione voodoo, con i suoi canti e balli propiziatori e le sue bamboline trafitte da spilloni. secondo la credenza lo zombie è un uomo che, dopo un rito, viene posseduto dal dio del voodoo che lo rende privo di volontà propria.
il finale è drammatico ma accomodante; molto suggestive invece tutte le parti girate nella piantagione e azzeccatissimo lo zombie nero che fa da guardiano alla zona di culto, alto e magrissimo, si aggira barcollante con le braccia alzate come l'immaginario comune identifica il classico atteggiamento dello zombie.
per gli amanti del classico