Frogger 4 / 10 10/07/2005 12:16:29 » Rispondi Quando si è ridotti a creare la tensione con l'ausilio di incursioni sonore si è proprio alla frutta. A questo punto potremmo girare tutti un film, basterebbe il suono odioso dell' arresto critico di windows per spaventarci nel cuore della notte. Ma se vogliamo analizzare il film in se è per se , risulta essere un pietoso melodramma della paura del niente, non c'è storia, non si spiega chi è l'uomo nero (un plagio mostrouso, ripreso davvero dalla mascotte degli iron maiden, leggendo qua sotto) e perchè torna solo 15 anni dopo. Non ci si può limitare sempre ai soliti cigolii (qui davvero ovunque) e alla paura di aprire le porte. Insomma qualche piccolo focolaio di tensione c'è soprattutto all'inizio, ma poi diventa tutto di una banalità insopportabile, compreso il finale appiccicato li per chiudere le danze.
wuwazz 10/07/2005 13:14:10 » Rispondi Hai ragione su tutta la linea tranne che per i suoni. L'incursione sonora è l'anima di qualsiasi film dell'orrore, anche quelli storici. Senza l'improvviso boato di rumore le scene di tensione non avrebbero nessun significato no?
valeriapreload 10/07/2005 13:47:04 » Rispondi l'audio è indispensabile,le musiche di dario argento erano il 70% se non di piu' della bellezza e tipicità di quei film..ma era un elemento del tutto,non il tutto. davvero qui non c'è altro che il sussulto iniziale dato dall'audio ma le immagini lasciano indifferenti..l'uomo nero è una grossa mummia senza nemmeno una personalità..un tratto che lo distingue...nada de nada.
Frogger 10/07/2005 14:26:46 » Rispondi l'incursione sonora appunto deve essere il completamento di qualcosa. Solo cosi la scena può davvero definirsi efficace e orrifica. Ma questo film potrebbe avere lo stesso effeto se ascoltato in cuffia nello stereo, le immagini sono come degli zerbini ricamati : inutili. Ma avete presente la scena del ragazzo nell'armadio che si tira da solo addosso i dodicimila attaccapanni? ma dai....