K.S.T.D.E.D. 8 / 10 15/11/2006 12:56:15 » Rispondi Per tre quarti di film non si riesce a capire se sia la macabra ironia a sporcare il dolore di questa pellicola o sia il dolore a sporcare la macabra ironia.. certo insieme, almeno in un primo momento, non li si può considerare dato che si alternano in modo tale da tendere quasi alla contraddizione; a rendere il tutto ancor meno decifrabile in termini di sensazioni sono l’esasperante calma e l’irritante naturalezza con cui Park mette in scena situazioni quasi paradossali.
Gli ultimi 40 minuti sono vendetta e dolore (non più solo mentale); vendetta che genera altra vendetta, dolore che genera altro dolore.. in un mosaico in cui più che mai assume rilevanza il principio per il quale ogni scelta, ”ogni azione genera un reazione uguale e contraria” ** e in cui ogni cosa svela il suo ruolo.. anche, e soprattutto, quell’ironia iniziale apparentemente incomprensibile che acquista, grazie all’ultima frase, una forza devastante. Tutti i personaggi imboccano vicoli ciechi e per nessuno di essi c’è pace, comprensione forse si ..ma assolutamente alcun perdono. Le ultime scene sono paralizzanti.
** (l’indifferenza di Park che continua a mangiare mentre sente le urla della ragazza da lui stesso torturata con la corrente fino alla morte viene alla fine perfettamente controbilanciata dall’indifferenza dei terroristi nel pugnalarlo prima e nell’ascoltare i suoi rantoli finali, fumando una sigaretta, poi)