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L'ENIGMA DI KASPAR HAUSER regia di Werner Herzog

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pier91     9½ / 10  24/07/2011 02:08:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi

Non è poi così calzante parlare di Rousseau e del mito del buon selvaggio, poiché il protagonista della storia non ha avuto rapporti né con la natura né con il prossimo. Ha sempre visto a destra, a sinistra, davanti e dietro di sé solo le pareti della sua prigione. Non è una primitività edenica, è una primitività annichilente, inumana. Eppure l'ingresso nella civiltà si rivela un'esperienza altrettanto terribile ed alienante. Come scendere una scala al buio senza sapere quale sarà l'ultimo gradino. A nulla vale chiedere informazioni lungo il tragitto. Gli interrogativi sono troppo disturbanti e le risposte sono inevitabilmente costruite, sfumate, false. Fra un belato e l'altro del gregge ammaestrato, le parole partorite con fatica da Kaspar raccontano uno spassionato amore per il sapere, chiamiamolo pure filosofia, una dilaniante vertigine, un senso d'infinità incolmabile. Kaspar è l'Uomo per (alta) definizione: animale curioso, tutto nervi ed elettricità, mai pago, sempre anelante.