BlackNight90 9 / 10 17/04/2010 18:05:33 » Rispondi Kaspar Hauser canta: Sono venuto, calmo orfano, ricco soltanto dei miei occhi tranquilli, verso gli uomini delle grandi città: non m'han trovato scaltro. A vent'anni un nuovo turbamento, sotto il nome di amorose fiamme, m'ha fatto trovar belle le donne: loro non m'han trovato bello. Benché senza patria e senza re, né certo troppo valoroso, in guerra ho voluto morire: la morte non mi ha voluto. Son nato troppo presto o troppo tardi? Cosa ci faccio in questo mondo? O voi tutti, la mia pena è profonda: pregate per il povero Kaspar! (P. Verlaine)
Un uomo completamente diverso dagli altri che lo guardano come se appartenesse ad un'altra specie, un uomo fuori dall'ordinario e dalle regole, veramente libero perché in grado di provare empatia con la Natura: Herzog racconta con commosa partecipazione il mito di Kaspar Hauser dandone una personale interpretazione e adattando la sua regia al punto di vista diverso e dunque eversivo di questo buon selvaggio, non limitandosi accademicamente al semplice riferimento rousseauiano, spero, ma svelandone il lato più onirico e magico, quello dei sogni che il cinema permette di rappresentare al meglio. Credo che la caratteristica migliore del film sia appunto questo scontro tra prospettive diverse, quella forzatamente logica e presuntamente scientifica dei borghesi dell'ottocento, che non possono permettere l'esistenza di un'anomalia come Kaspar per cui lo disprezzano, ne fanno un freak da deridere (qui torna l'Herzog di Anche i nani ecc.), peggio ancora lo vogliono educare, riempirlo delle loro piccole convinzioni e insegnarli cosa credere e come farlo; la prospettiva di Kaspar è più infantile, pura, ancora in grado di sognare, e proprio perché esterna, fuori dall'ordinario, riesce a cogliere quello che gli uomini altro non sono: lupi nei confronti degli altri. Kaspar (e anche Herzog con la colonna sonora) prova ad aprirsi con la musica, ma tra lui e i "normali" la distanza è troppa. Può un deformazione del corpo, una piccola distrazione della Natura spiegare tutto questo? Bruno S. per le sue vicende personali è l'attore non-attore perfetto per interpretare un uomo che veniva dal paese del silenzio e dell'oscurità e che è stato costretto a tornarci nel modo più violento.